Evgenij
Evtusenko
Evgenij Evtusenko
Evgenij Aleksandrovic Evtusenko è
nato a Zima [Irkutsk, Siberia] nel 1933, da un geologo e da una
cantante lirica. Nel 1952 divenne il più giovane membro
dell’Unione degli Scrittori e potè iscriversi all’Istituto
di Letteratura di Mosca. Caposcuola della generazione poetica
post-staliniana, brillante e polemico portavoce dell'URSS del
disgelo, ha compiuto numerosi viaggi all'estero riscuotendo clamorosi
successi. Nel 1957 fu accusato di individualismo, espulso dall’Associazione
dei Giovani Comunisti e, per il suo “nihilismo” dall’Istituto
di Letteratura. La pubblicazione senza imprimatur sovietico della
sua “Autobiografia precoce” in Germania (1962) gli provocò
grosse noie. Alla quarta Assemblea plenaria dell’Unione degli
Scrittori, nel marzo 1963, fece autocritica. Fu inviato in “missione
creativa” a Bratsk [Siberia], dove si costruiva una centrale idroelettrica.
Tra lodi e riprovazioni, Evtusenko ha continuato a scrivere e
a essere pubblicato in URSS ma anche in occidente. Ha difeso dissidenti
come Sinjavskij e Solzenicyn, in occasione dell’invasione sovietica
della Cecoclovacchia ha protestato tramite un telegramma. Si è
impegnato insieme ad altri scrittori, nella realizzazione della
Casa Museo di Pasternak. Fu eletto nel 1989 deputato del popolo
della città di Char’kov, e in questa veste ha pronunciato
discrosi contro il monopolio del PKUS e i privilegi della burocrazia.
Ha sostenuto il diritto all’indipendenza delle Repubbliche Baltiche,
nel periodo della disgregazione dell’impero sovietico. Nel Secondo
Congresso dei Deputati del Popolo, ha attaccato alcuni generali
sovietici che cervano di imporre agli scrittori propri dettami
di scrittura. E’ stato insignito in patria dell’ordine “Znak Poceta”,
e nel 1991 dal Comitato Nazionale Ebraico Americano di una medaglia
per le sue attività in difesa dei diritti civili. Dal 1993
insegnante di letteratura russa presso l’Università Americana
di Tulsa [Oklahoma], dalla quale ha ricevuto la laurea honoris
causa.
La sua poesia, spesso declamatoria e retorica,
mira a cogliere i punti nevralgici e dolenti della storia del
suo paese, dalla rinascita dell'antisemitismo - si pensi a Babi
Yar (1961) - all'onnipotenza dei burocrati, allo stalinismo di
cui condannò i crimini ne Gli eredi di Stalin (Nasledniki
Stalina, 1962). Altro tema della sua lirica è l'amore.
Un sentimento sempre incerto e mutevole, in cui a atteggiamenti
di sfida si alternano momenti di timidezza e solitudine.
Pubblicò la sua prima poesia nel 1949
sul giornale «Soviet sport». Il suo primo libro di versi è
del 1952. Tra le sue raccolte: Terza neve (1955), Stazione di
Zimà (1956), Un'autobiografia precoce (1963) pubblicato
in Germania e in Francia, La centrale idroelettrica Bratskaja
(Bratskaja GES, 1965) poema marcatamente conformista, Il poeta
in Russia è più che poeta (1973).
In prosa ha scritto Il posto delle bacche
(Jagodneye mesta, 1981), Ardabiola, Non morire prima di morire
(Ne umiraj prezde smerti). Nel 1980 è stato pubblicato
in Inghilterra un suo libro di fotografie: come fotografo ha esposto
in numerose città, sia in Russia che all’estero.
Come regista cinematografico ha diretto Asilo
d'infanzia (Detskij sad, 1984) di cui ha scritto anche la sceneggiatura.
E inoltre ha scritto le sceneggiature di: Io, Cuba (Ja, Kuba),
I funerali di Stalin (Pochorony Stalina); sceneggiature scritte
ma non realizzate in film: La fine dei moschettieri (Konec Musketery),
Doña Quichote, Diario di un quasi ex donnaiolo (Dnevnik
odnogo nocti byvsego babnika).
Evtusenko è stato un autore sempre
in bilico tra ortodossia e dissidenza. In occidente, nel corso
della guerra fredda, non gli si perdonava il suo non essere totalmente
un dissidente, almeno non come quegli scrittori che finivano in
Siberia oppure erano costretti all’esilio. Evtusenko pur viaggiando
molto all’estero, non ha mai scelto l’esilio, ha cercato di continuare
a essere nel suo paese, prendendo posizioni coraggiose ma mai
estreme. In Italia è stato tra gli anni ‘60 e gli anni
‘80 lo scrittore sovietico forse più tradotto e conosciuto.
URSS (1939-1989)
© Antenati - 1994-1997
[Up] Inizio pagina | [Send]
Invia questa pagina a un amico | [Print] Stampa
questa pagina | [Email] Mandaci
una email | [Indietro]
Europa: Antenati - la storia della letteratura europea online
-
© Antenati 1984-2006, an open content
project
|
|