Angela
Carter
Angela Carter
Angela Carter, morta di cancro nel 1992,
ha scritto una serie di libri che hanno avuto un buon successo:
La passione della nuova Eva, La camera di sangue, Venere nera,
Notti al circo, e l'ultimo torrenziale e festoso Figlie sagge
(1992). Dominano nei suoi romanzi il gusto per il fantastico e
la fiaba, la carnalità, l'ironia che sconfina a volte nella
comicità consapevolmente sboccata. Nel racconto La signora
della casa dell'amore è un giovane inglese che scambia
una fanciulla-vampiro per una povera ragazza un po' mitomane e
malata di fotofobia. Amore (Love) scritto nel 1969 fu poi da lei
ripreso nel 1987 con l'aggiunta tra l'altro di un nuovo capitolo.
La vicenda di Lee, Buzz e Annabel è tragica ("Amore" è
tra i pochi romanzi tragici di Carter), protagonista è
una donna vittima (negli altri romanzi sono sempre donne trionfanti
e positive); i temi sono quelli dell'amore come impossibilità,
della morte come rivolta estrema, il mondo come follia senza rimedio.
Annabel e Buzz, moglie e fratello di Lee, sono pericolosamente
folli, interpretano l'universo secondo una mitologia del tutto
privata: Annabel chiusa in una serie di visioni terrorizzanti,
insensibile a qualunque contatto e incapace di far fronte alla
realtà quotidiana che per lei è una forma d'incubo;
Buzz sadico e rapace, segnato dal desiderio d'incesto e da una
infanzia passata accanto a una madre pazza che lo credeva figlio
del demonio. Il loro gioco a due è destinato a culminare
in un amplesso terrificante. A Lee, cinico e tenero, spetta il
compito di badare a entrambi. Il contrasto tra il desiderio di
lasciare tutto (di qui le fughe, e l'incontro con donne occasionali)
e l'impossibilità di sobbarcarsi quel compito, finiranno
per accelerare la morte di Annabel, eterna aspirante suicida,
e il distacco dal fratello pronto a accusarlo di questa morte.
Annabel apre il rubinetto del gas e si distende sul letto, truccata
e vestita come una bambola. Buzz diverrà poi un ricco punk
affarista e paranoico, mentre Lee invecchiato, sposato, insegnate
e con tre figlie. Nella postfazione, scritta nel 1987, Carter
suggerisce di leggere il suo romanzo come una parabola sul tempo
della giovinezza, sulle rivolte le utopie di un decennio (gli
anni '60) particolare.
© Antenati - 1994-1997
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