John Brunner
John
Kilian Houston Brunner nasce nel 1934 a Preston Crowmarsh,
in Inghilterra (morì nel 1995 a Glasgow, in Scozia,
a causa di un attacco cardiaco), da una famiglia di industriali
del settore Chimico.
All'età di tredici anni comincia a frequentare il
Chelternham College, ad Oxford.
Nel 1953, dopo la laurea in Lingue Moderne, si arruola nella
Royal Air Force, dove rimane fino al 1955. Si impiega poi
nell'Industrial Diamond Information Bureau, trasferendosi
a Londra.
Appassionato sin da ragazzo di Jules Verne ed H.G. Wells,
è però solo in questo periodo che nasce in
lui quell'interesse per la fantascienza che lo porterà
poi nel 1958 ad abbandonare qualsiasi lavoro per intraprendere
la carriera di scrittore professionista.
Nel 1953 pubblica su Astounding Science-Fiction - appena
diciottenne - il suo primo racconto, Thou Good and Faithful:
è il racconto con il quale Brunner vuole fare iniziare
la sua carriera di scrittore. Già nel 1951 Brunner
aveva infatti pubblicato un romanzo - Galactic Storm - di
cui però non sembrò andare molto fiero.
Nel 1958 si sposa. L'anno successivo intraprende con la
moglie una serie di viaggi in Europa, interessandosi dei
problemi più drammatici del nostro tempo: gli effetti
delle armi nucleari, i problemi del disarmo, l'eutanasia,
i diritti civili, la protezione dell'ambiente, tutti temi
che riaffioreranno prepotentemente nelle sue opere più
"impegnate".
Le opere di Brunner vengono solitamente divise in due
categorie distinte: quelle d'avventura spaziale - tra le
quali ricordiamo The Long Result (1965), Total Eclipse (1974)
ed il ciclo The Crucible of Time (1982-1984) sulla nascita
e il crollo di un civiltà galattica - e quelle più
"impegnate" nelle quali l'autore, attraverso un
mosaico narrativo compatto, suole analizzare le possibili
conseguenze della strada che la civiltà moderna ha
già intrapreso. Sono questi gli scritti fondamentali
di Brunner: romanzi apprezzati dallo stesso Philip K. Dick:
The Whole Man (1958-1959) - con la sua particolare immagine
della Realtà Virtuale, messaggi telepatici che i
protagonisti s'inviano e che, "saturando" tutti
i sensi, creano una realtà interna indistinguibile
da quella esterna, Squares of the City (1966) - dall'inedita
struttura narrativa ricalcata sullo schema di una famosa
partita a scacchi, The Productions of Time (1967) - drammatica
versione del Grande Fratello televisivo, The Shockwave Rider
(1975) - testo-patchwork (il patchwork è un vasto
collage di frammenti di testo, slogans, flash di vita quotidiana,
che tratteggia un affresco caotico, spesso poco unitario,
eppure organico ed incredibilmente efficace nel descrivere
la crudeltà del mondo a venire) con parecchi anni
d'anticipo sul Cyberpunk di William Gibson, uno dei primi
romanzi sui Pirati della Rete, nel quale Brunner coniò
il termine worm per descrivere i virus informatici, e naturalmente
Stand on Zanzibar (1968), The Jagged Orbit (1969) e The
Sheep Look Up (1972). Questi ultimi, in particolare, compongono
un'ideale trilogia in quanto tutti ritratti crudeli, e allo
stesso tempo realistici, del futuro che ci attende. E se
il tema principale di Stand on Zanzibar è la sovrappopolazione
che provoca continui conflitti, e quello di The Sheep Look
Up è l'inquinamento, in The Jagged Orbit è
il razzismo che porta a esplosioni di ribellione delle minoranze
etniche.
Interessante, anche se di genere fantasy, è poi la
serie di racconti basati sul personaggio del Traveller in
Black (1960-1979), un mago condannato ad esaudire i desideri
- ma nel modo peggiore e inaspettato - dei suoi ignari interlocutori.
Contesto
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