Storia della letteratura europea - Torna in homepageClifford D. Simak


Clifford D. Simak

Clifford Donald Simak è nato a Millville [Wisconsin] nel 1904 (è morto nel 1988 a Minneapolis, Minnesota). Suo padre era un emigrato boemo, la madre americana. A Milville, una località rurale del Wisconsin, Simak ha trascorso tutta la propria giovinezza, tanto che i paesaggi agresti della fattoria del nonno paterno torneranno frequentemente nelle ambientazioni bucoliche e nei personaggi rurali dei suoi romanzi. Fin da giovane manifesta una profonda vocazione professionale per il giornalismo. A 25 anni è già redattore di un giornale locale del Michigan e dal 1949 alla pensione lavorerà stabilmente per il Minneapolis Star.
Nel 1929 scopre Amazing Stories e la fantascienza. Il suo primo racconto, The Cubes of Ganymede, viene tuttavia rifiutato dalla rivista e non sarà mai pubblicato. Il suo esordio avviene pertanto su Wonder Stories, col racconto The World of the Red Sun, nel dicembre del 1931. Sarà però su Astounding Stories, la rivista diretta da John W. Campbell jr., che Simak pubblicherà i suoi scritti migliori.

Simak scritto romanzi e racconti di SF di impostazione umanistica, ma dai toni quasi fiabeschi. Tra le sue cose migliori è Città (City, 1952), e le antologia di racconti Stranieri nell'universo (Strangers in the universe, 1956) e Mondo senza fine (World without end, 1968).

Simak si è dedicato inizialmente ad un genere fantaepico, come testimonia Cosmic Engineers del 1939. Successivamente, abbandonate le epopee spaziali, sviluppa il tema - a lui tanto caro - della "fratellanza universale" ed inizia a servirsi della fantascienza per comunicare principi cosmici di etica. In particolar modo, è con la trilogia che comprende idealmente Time and Again (1950), Cities (1944-1973) e Ring Around the Sun (1952) che la sua opera assume un tono decisamente metafisico, e la forza della sua poesia e della sua dimensione filosofica si esprimono appieno.

"Città" è uno splendido romanzo sulla fine dell'uomo, la terra ripopolata dalle tecnologiche formiche, mentre la memoria di ciò che è avvenuto viene conservata dai cani che hanno acquistato la parola: è una proiezione in "anni senza fine" (in Italia è stato tradotto con questo titolo), il futuro più futuro che, realisticamente, ammette la scomparsa della specie umana ma senza catastrofismi, con humour e malinconica ironia. Considerato unanimamente come il suo capolavoro, è «una sorta di fiaba del futuro, pacata e dolente», un excursus nel futuro della Terra. I primi sette racconti del ciclo apparvero su Astounding tra il 1944 e il 1947, ad eccezione di The Trouble with Ants, rifiutato da Campbell e apparso pertanto su Fantastic Adventure nel 1951. Il racconto finale, Epilog, viene pubblicato invece soltanto nel 1973 nell'antologia commemorativa Astounding: the John W. Campbell jr. Memoral Anthology, ed apparirà quindi solo nelle edizioni più recenti del romanzo.

Simak è sostanzialmente collocabile nell'ambito di una fantascienza epica - aperta alle grandi suggestioni spaziali - tuttavia sempre intrisa di poesia, di filosofia, di studio della natura Umana. Come Fritz Leiber e Ray Bradbury, Simak ignora infatti sistematicamente le implicazioni scientifiche o speculative della fantascienza, per dedicarsi ai suoi personaggi, ai loro sentimenti, al loro confrontarsi con realtà più grandi di loro, investigando più volentieri il loro universo personale che quello che sta loro attorno. Sensibile però agli stimoli delle mode, Simak ha toccato nella sua narrativa i temi più classici della fantascienza: da quello dell'invasione aliena a quello dei viaggi nel Tempo, fino ai temi della licantropia, della metamorfosi, della paranormalità, dell'occultismo.

Contesto

Science fiction dopo il 1939


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