Philip Roth
Philip Roth
Nato a Newark [New Jersey] nel 1933, figlio di piccoli borghesi
ebrei rigorosamente osservanti. Philip Roth ha fatto oggetto della
sua narrativa la condizione ebraica proiettata nel contesto urbano
del Nordamerica opulento. I suoi personaggi appaiono vanamente
tesi a liberarsi delle memorie etniche e familiari per immergersi
nell'oblio dell'attualità nordamericana. Di qui la violenta
carica comica, ironica, grottesca, che investe anche le loro angosce.
Dopo il primo felice romanzo breve, Addio,
Columbus (Goodbye Columbus, 1959) delicata e ardita storia d'amore,
meno incisivi sono stati Lasciarsi andare (Letting go, 1962),
e Quando lei era buona (When she was good, 1967). Roth giunse
alla celebrità con Lamento di Portnoy (Portnoy's complaint,
1969): il racconto delle repressioni e delle trasgressioni sessuali
che il narratore destina al proprio psicoanalista assume una grandiosa
dimensione comica, perché la conquista del piacere vi si
identifica con la conquista dell'America.
Attacco al mito del baseball è Il
grande romanzo nordamericano (The great american novel, 1973).
Seguirono: Professore di desiderio (Professor of desire, 1978),
e Lo scrittore fantasma (The ghost writer, 1979), nei quali Roth
è tornato sul tema dell'erotismo. In Zuckerman scatenato
(Zuckerman unbound, 1981) traccia l'autoritratto dello scrittore
che il successo distrugge e riconsegna alle origini. Seguirono:
La lezione di anatomia (The anatomy lesson, 1983), L'orgia a Praga
(The Prague orgy, 1985).
© Antenati - 1994-1997
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