Anaïs Nin
Anaïs
Nin nacque a Paris il 21 febbraio 1903. Figlia di un musicista
spagnolo, che lasciò la famiglia nel 1914, seguì
la madre e i fratelli a New York. Morì a Los Angeles
nel 1977.
L'opera di Anaïs Nin è influenzata dal duplice
trauma dell'abbandono e dello sradicamento. Il suo linguaggio
è intessuto di sogni e simboli, influenzato dal surrealismo
francese e dall'esperienza psicanalitica che Nin compì
sotto la guida di Otto Rank a New York. Fondamentali furono
per lei gli anni 1932-34, quando conobbe lo scrittore americano
Henry Miller e l'ambiente dei fuoriusciti nordamericani
a Paris.
Probabilmente la sua cosa migliore sono Il
diario (The diary of Anaïs Nin, 1966-1976) usciti
in 6 volumi. Iniziato come lettera al padre perduto, i diari
sono la sua opera più sperimentale e complessa, una
"discesa nei labirinti e negli abissi della scrittura
alla ricerca di sé e dell'immagine riflessa di un'epoca
intera" [1].
Elegante ma spesso fredda invece la sua opera narrativa.
Estensioni di motivi autobiografici sono nei racconti e
romanzi brevi: La casa dell'incesto
(House of incest, 1936), Inverno d'artificio
(Winter of artifice, 1939), Sotto la campana
di vetro (Under the glass bell, 1944).
Un linguaggio più ricco di suggestioni musicali
e pittorici è nei romanzi lunghi: Figli
dell'albatro (Children of the albatross, 1947), Una
spia nella casa dell'amore (A spy in the house of
love, 1954), Collages (1964). Si
tratta sempre di vicende di donne, in cui la vicenda autobiografica
è sempre presente.
Anaïs Nin ha teorizzato la sua poetica ne Il
romanzo del futuro (The novel of the future, 1968).
Nel 1977 è stato pubblicato Delta
di Venere (Delta of Venus, 1977), raccolta di racconti
erotici, che hanno avuto una notevole fortuna. Ancora una
volta vicende di donne, una successione di storie erotiche
in cui i vari personaggi risultano ampiamente stilizzati
secondo i moduli di una fantasia erotica di maniera.
[1] La nuova enciclopedia della letteratura Garzanti.
- Milano : Garzanti, 1985. - p. 668.
Contesto
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