Mang
Ke
Mang Ke
Nato a Shenyang [Liao- ning] nel 1950, trasferitosi a Pechino
nel 1955, Jiang Shi-wei (questo il suo vero nome) partecipa a
varie esperienze letterarie: è nel gruppo detto della "scuola
del lago di Baiyangdian", partecipa alla rivista «Jintian», poi
al "Xingcunzhe julebu" (il Club dei sopravvissuti) e alla rivista
«Xingcunzhe», pubblica poesie e saggi; nel 1969 lavora nelle "brigate
di produzione". Dopo la 'rivoluzione culturale' fa parte della
redazione della rivista «Xindai Hanshi» che si occupa di poesia
cinese contempo ranea. Tra le sue opere, la raccolta Il tempo
senza tempo : in una lingua cristallina, usando il verso libero,
quello di Mang Ke è un ininterrotto grido nel dolore e
nell'assenza: "non voglio vivere come un morto e per giunta |
non morire", scrive. Il suo è un pessimismo razionale,
globale perché coinvolge tutti gli in- terrogativi fondamentali
da sempre al centro della riflessione umana, ma anche invito alla
lotta, alla resistenza: "ogni viso ha la propria espressione |
ogni persona il proprio significato".
© Antenati - 1994-1997
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