William
Burroughs
William Burroughs
Nato a Saint-Louis nel 1914, apparteneva
a una famiglia alto-borghese. Frequentò Harvard, studiò
medicina a Vienna. Si ribellò alla famiglia. Nel secondo
dopoguerra si diede alla droga e a vagabondare in tutto il mondo,
vivendo tra emarginati e sbandati. Nel 1957 la cura disintossicante
e l'inizio dell'attività letteraria, tra i beats.
Burroughs scrisse alcuni dei romanzi migliori
della beat-generation: Pasto nudo (Naked lunch, 1957), La morbida
macchina (The soft machine, 1961), Nova express (1964), Il biglietto
che esplose (The ticket that exploded, 1967). In questa tetralogia,
Burroughs sottopone l'esperienza autobiografica a una implacabile
dissezione, servendosi della tecnica del cut up, ossia del ritaglio
e dell'inserzione di brani di altri scritti e di impressioni fenomeniche
di ogni genere entro la struttura narrativa. Una dissezione 'scientifica'
poi ricomposta, trasfigurata e stravolta, in una serie di metafore
surreali in cui l'autore esprime la sua ansia di liberazione dal
razionale. In Burroughs è un radicale sperimentalismo,
ma anche una allucinata visione, politica e fantascientifica,
di un universo abbandonato da dio, conteso da gruppi di potere
che si servono della parola per manipolare la psiche, preda di
incontrollate tecnologie. Le sue idee hanno avuto una influenza
profonda sull'immaginazione nordamericana, non solo narrativa.
Alla stessa matrice fantastica rispondono
i libri successivi: I ragazzi selvaggi (The wild boys, 1971),
Porto di Santi (Port of Saints, 1974), Città della rossa
notte (Cities of the red night, 1981).
© Antenati - 1994-1997
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