Acheng


Acheng

Notevole successo in occidente ha avuto lo scrittore Acheng, soprattutto grazie alla cosiddetta "Trilogia dei re" data dai tre testi narrativi intitolati Il re degli alberi, Il re dei bambini, Il re degli scacchi. Sono seguiti la raccolta di brevissimi racconti Vite minime. Tra le altre cose, ha scritto anche Millenovecento novantaduesimo anno dopo Cristo (1993), diario dedicato alla città di Venezia. Leggiamo dalla quarta di copertina del "Diario veneziano" (come è nel titolo pubblicato in Italia): "La forza segreta di questo libro - che si colloca in un preciso genere letterario, detto biji (letteratura in forma di appunto), divenuto popolare in Cina a partire dal periodo delle Sei Dinastie (265-589) - consiste nella svagatezza e concisione quasi algebrica dello stile. Venezia, dove Acheng ha vissuto per due mesi nel 1992, appare e scompare nel corso del diario come quei disegnini lievi sui vetri appannati dal vapore che mutano forma e diventano all'improvviso un'altra cosa. Eppure questo tessuto aereo di immagini è sorretto da un'intelaiatura robustissima di idee che formano una trama coerente che avvincerà e sedurrà il lettore più esigente".

Acheng è nato nel 1949, figlio di un famoso critico cinematografico. Durante la 'rivoluzione culturale' fu sballottato dallo Shanxi alla Mongolia interna ai confini con il Vietnam per essere rieducato alla terra: da quella esperienza, che fu per lui sconvolgente, ne ha derivato una sensibilità taoista. Acheng iniziò la sua attività culturale come pittore e scultore. La sua scrittura ha una attenzione maniacale per il dettaglio, essenzialità densa di paragoni sorprendenti e rivelatori.

 

Contesto

Cina (1939-1989)

© Antenati - 1994-1997

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