La
modernizzazione cinese
La modernizzazione cinese
Il movimento del 4 maggio
In Cina dopo la creazione della repubblica (1911), si avvia un
processo di rinnovamento letterario e sociale profondo. Del movimento
"rivoluzione letteraria" fa parte Hu Shih, che aderì alla
corrente conservatrice che si formò all'interno del movimento,
e che aderì al tentativo successivo del Kuo-min-tang di
una repubblica borghese. Ma soprattutto a partire dal 1916-1917,
nel mo vimento si formò una corrente di sinistra, animata
da ideali de mocratici e in ideale contatto con le culture occidentali
più progredite.
Nucleo propulsore di questo processo è la rivista «Hsin
Ch'ing- nien» (Gioventù nuova), pubblicata dal 1916 a Shanghai
e diretta da Ch'en Tu- hsiu (1880\1943), che promosse il "movimento
per la nuova cultura"; Ch'en Tu-hsiu, professore all'Università
di Pechino, fu tra i fondatori del PCC nel 1921, e segretario
fino al 1927, ritenuto responsabile della 'deviazione di destra'
durante il periodo della rivoluzione 1924-1927, fu espulso dal
PCC nel 1927. Hu Shih (1891\1962) propugnò l'abbandono
della lingua classica in campo letterario, e l'adozione del pai-hua
, la lingua parlata. Nel 1921 il pai-hua ottiene il riconoscimento
uf ficiale a livello governativo, assumendo la denominazione di
kuo-yü (lingua nazionale).
La rivista si occupò anche della polemica contro la morale
confuciana e la famiglia tradizionale, cardine della società
ci nese del tempo.
Altro centro propulsore divenne l'Università di Pechino,
di cui divenne direttore nel dicembre 1916 Ts'ai Yüan-p'ei,
grande letterato democratico di tendenze populiste, influenzato
dal nichilismo russo e poi seguace di Sun Yat-sen. Egli propose
un ra dicale rinnovamento dell'università, della sua organizzazione
e del corpo insegnante: fu data maggiore libertà agli studenti,
si riformarono i costumi corrotti che vi dominavano. A insegnare
vennero chiamate le più eminenti personalità democratiche
e ri formatrici: Ch'en Tu-hsiu divenne preside della facoltà
di lette re, mentre Li Ta- chao, tra i fondatori del PCC e maestro
di Mao Tse-tung, era il bibliotecario dell'università.
Da allora l'Uni versità di Pechino (Peita, come viene chiamata)
divenne uno dei centri della cultura progressista in Cina.
Il movimento era stato preceduto tra il XIX e XX secolo dei tentativi
di modernizzazione tecnologica, e di riforma politica (K'ang Yu-
wei, Liang Ch'i-ch'ao, T'an Ssu-t'ung) finalizzati a creare sistemi
ibridi cino-europei. Si erano tradotte opere filo sofiche e letterarie
europee (Lin Shu, Yen Fu). Si erano sviluppate la critica letteraria
(Wang Kuo-wei) e una narrativa satirico-veristica (Li Pao-chia,
Wu Wo-yao, Liu O) con caratteri parzialmente innovatori.
Nel 1919 è l'inizio della rivoluzione in Cina. Nato da
una manifestazione studentesca nazionalista contro l'approvazione
del trattato di Versailles, il 4 maggio, si estese a vasti strati
della popolazione urbana. Il movimento del 1919 segnò la
rottura definitiva con la vecchia Cina.
In campo letterario si ebbe una produzione totalmente nuova, tesa
a far uscire il paese dall'isolamento e a inserirlo nelle correnti
internazionali. Caratteristiche salienti della produzione degli
anni '20 e '30 furono l'uso della lingua parlata, la ricerca di
un linguaggio unitario, sperimentazioni metriche e formali (Hsü
Chih-mo, Wu Tzu ch'ing, Wen I-tuo), introduzione nell'opera letteraria
di conte nuti politico-sociali e di una problematica legata alla
vita con temporanea (Pa Chin, Mao Tun, Lao She, Chang T'ien-i,
Yeh Shao- chün, Lu Hsün, Lin Yü-tang, Yü Ta-fu,
Ting Ling, Wu Tsu-hsiang; i drammaturghi Ts'ao Yu, e T'ien Han;
in poeti come Ai Ch'ing, Kuo Mo-jo, Yin Fu).
La vivacità del movimento si manifestò anche nella
pubblicazione di decine di periodici e nella formazione di numerose
so cietà letterarie di tendenze varie. Dal 1919 al 1932
il rinnovamento è gestito da autori di varie tendenze,
raggruppati in società letterarie. Antitetici furono la
«Wen-hsüeh yen-chiu hui» (Società per gli studi letterari),
seguace di un realismo socialmente impegnato, fondata nel 1920
a Pechino da 12 scrittori tra cui Chou Tso-jen (fratello di Lu
Hsün) e Mao Tun; e la società letteraria «Ch'uang-tsao
shih» (Società creazione) nata a Pechino nel 1922 e sostenitrice
dell'arte-per-l'arte, tra i cui fondatori è Kuo Mo-jo (1892\1978)
poeta romanziere e profondo conoscitore delle antichità
classiche cinesi. Altre società letterarie furono «T'ai-yang
shih» (Società Sole), e «Hsin-yüeh shih» (Società
Luna Nuova).
Ting Ling
Pseudonimo di Chiang Ping-shih, nata nella provincia di Hunan
nel 1904, di famiglia agiata e tradizionale, si scontrò
precoce mente con i limiti culturali insiti nella sua estrazione
sociale e li superò aderendo a ambienti intellettuali progressisti.
Nel 1926 iniziò a collaborare alla rivista «Hsiao-shuo
yüeh-pao» (Mensile di narrativa), pubblicandovi racconti
tra cui: Mengk'o (1927), Il diario della signorina Giulia (1928),
La piccola casa a Tsingyunli (1929), Shanghai in primavera (1930).
Nel 1930 ap parve il romanzo Wei Hu , il cui protagonista impersona
la certezza degli ideali politici su ogni altro valore. Traspare,
nella produzione iniziale, nei personaggi femminili la scissione,
sperimentata da molte donne della generazione del l'autrice, tra
presa di coscienza della propria condizione di oppressione ancora
feudale e la dimensione emotiva e affettiva a cui non si vuole
rinunciare neppure in nome di ideali politici rivoluzionari. Nel
racconto Inondazione (1932) Ting Ling fece emergere con lucidità
le cause storiche sottostanti al destino apparentemente inesorabile
di milioni di contadini cinesi. Nel 1931-32 collaborò a
«Pei Tou» (Orsa Maggiore), la rivista della Lega degli scrittori
di sinistra, cui aderì dopo l'uccisio ne del marito per
mano dei nazionalisti. Nel 1932 divenne membro del PCC. Nel 1936,
raggiunta la base maoista di Yenan, partecipò attivamente
al dibattito in corso su letteratura e arte, venendo si spesso
a trovare in contrasto con le tendenze prevalenti. Uscì
in quel periodo il romanzo Mu-chin (1940) in cui descri veva la
vita nelle campagne durante l'invasione giapponese. Nel 1946-47
partecipò alla riforma agraria e, sullo sfondo di quel
periodo, ambientò il suo romanzo più noto, Il sole splende
sul fiume Sangken (1948) che ottenne il premio di stato in URSS
nel 1952. In esso una forte tematica sociale si situa entro lo
stile narrativo piano e elegante tipico del romanzo tradizionale.
Accusata di deviazionismo borghese "di destra", fu radiata dal
PCC nel 1957.
Mao Tun
Pseudonimo di Shen Yeh-p'ing, nato a Ch'ing-chen nel 1896, nel
1930 fu tra i fondatori della Lega degli scrittori di sinistra,
presieduta da Lu Hsün. Dopo la costituzione della Repubblica
Po polare Cinese, fu ministro della cultura; all'epoca della rivolu
zione culturale fu costretto a dimettersi. Nei suoi romanzi-fiume
Mao Tun ricostruisce attraverso le vicissitudini di personaggi
tipici, la crisi della società cinese moderna. Nella trilogia
Eclissi (1928) sono descritte la crisi della società feudale,
l'ansia di rinnovamento dei giovani. Mezzanotte (1932) è
centrato sul collasso dell'economia cinese e la corruzione degli
ambienti industriali di Shanghai. Mao Tun ha pubblicato anche
racconti, a sfondo sentimentale e intimista prima del 1928, ispirati
al realismo socialista i successivi ( Raccolta di brevi novelle
di Mao Tun , 1949).
Kuo Mo-jo
Nato a Sha-wan (Szechwan) nel 1892 (morto a Pechino nel 1978),
fu insieme a Yü Ta-fu, Ch'eng Fang-wu, Chang Tzu-p'ing, T'ien
Han e Cheng Po-ch'i, il gruppo Società Creazione (1921-1929)
portavo ce dapprima di tendenze tardoromantiche-decadentiste e
della teoria dell'arte per l'arte. Dopo, l'adesione nel 1925 al
marxi smo e all'"arte rivoluzionaria". Nel 1926 Kuo Mo-jo insegnò
all'università Sun Yat-sen di Canton. Nel 1927 andò
in esilio in Giappone dopo la rottura tra i comunisti e il Kuomintang,
e rientrò in patria nel 1937. Dopo il 1949 divenne presidente
della Federazione pancinese degli scrittori e artisti. Fu a capo
del Comitato del popolo cinese per la difesa della pace mondiale
e rivestì altre importanti cariche politiche. Scrisse versi
in lingua parlata: Dee , Spazio stellato , Raccol ta di versi
di Mo-jo ; opere teatrali: Chü' Yüan , Kao Chien-li
, Il segno della tigre , Fiori di prugno selvatico ; racconti
e saggi, opere critiche, autobiografiche, storiche e archeologiche
("Studi sulla società cinese antica", "L'età del
bronzo"). Dotato di intelligenza brillante e si vasta cultura,
aperta anche all'occidente, è stato uno delle personalità
più rappresen tative della cultura cinese moderna.
Ai Ch'ing
Pseudonimo di Chang Haich'eng, nato a Hangchow nel 1910 da una
ricca famiglia di proprietari terrieri, compì gli studi
in Cina e poi in Francia dove lavorò come operaio e ebbe
modo di conoscere le esperienze più avanzate della letteratura
europea. Le sue mi gliori liriche sono raccolte nel volume Nord
(1939). Rappresen tante della nuova poesia cinese in lingua parlata,
in lui una ve na malinconica si fonde con l'urgenza dell'istanza
rivoluzionaria. Le raccolte successive riflettono i grandi problemi
affrontati dal paese dopo la fondazione della Repubblica popolare:
L'appello fortunato (1953), Primavera (1956). Già professore
presso l'Uni versità di Pechino, subì duri attacchi
durante la rivoluzione culturale.
Il realismo socialista cinese
L'intensificarsi della lotta politica negli anni 1925-1930, e
la spietata repressione del Kuomintang nei confronti degli intel
lettuali democratici, pose la necessità di nuove scelte
di campo. Nel 1930 è fondata la "Lega degli scrittori di
sinistra" (Tso-i tso-chia lien meng) presieduta da Lu Hsün,
ma diretta effettiva mente dal giovane Ch'u Ch'iu-pai (1899\1935).
Essa adotta le po sizioni teoriche che l'estetica marxista aveva
diffuso in Cina a partire dal 1925, ed è attivissima fino
al 1936, alla vigilia della guerra contro il Giappone. Tra gli
aderenti sono: Mao Tun, Kuo Mo-jo, T'ien Han, Chou Tso-jen, Ting
Ling, Ai Wu. Su tutti gli autori di questo periodo campeggia la
drammatica e complessa figura di Lu Hsün,
principale esponente del realismo critico. Con lucida consapevolezza
egli analizza, spesso con toni ironici e taglienti, gli aspetti
più cupi e degradanti di una società decrepita. Orientamenti
realistici sono espressi anche da Pa Chin, Lao She (1899\1966),
e dal drammaturgo Ts'ao Yü (1910\).
Pa Chin
Nato a Cheng-tu (Szechwan) nel 1904. Noto anche con il nome di
Li Fei-han. Educato in una famiglia di proprietari terrieri fede
li alla tradizione confuciana, maturò precocemente idee
anarchi che. Abbandonò lo studio dei testi classici cinesi
e intraprese quello delle lingue straniere. Nel 1927 si trasferì
a Paris e si dedicò a studi di economia. In Francia scrisse
il primo romanzo, Distruzione (Mieh-wang) pubblicato nel 1929
sulla ri- vista «Hsiao-shuo yüeh-pao» (Mensile di narrativa).
Approfondì la conoscenza del pensiero anarchico traducendo
Kropotkin. Adottò lo pseudonimo di Pa Chin, deducendolo
dalla sillaba iniziale e fina le dei due pensatori anarchici Bakunin
e Kropotkin. Nel 1929 rientrò in Cina dove pubblicò
saggi traduzioni (specie dal russo), novelle e trilogie di romanzi
familiari dove sono influssi della letteratura occidentale (soprattutto
slava). Tra le trilogie: La trilogia dell'amore (1936) comprendente
i romanzi "Nebbia" (1932), "Pioggia" (1933), "Lampo" (1935), in
cui si de scrive il destino dei giovani cinesi durante la rivoluzione;
La trilogia del torrente in cui sono i romanzi "Famiglia" (1933),
"Primavera" (1938), "Autunno" (1940). "Famiglia" è l'opera
più nota in occidente, esamina la deca denza delle strutture familiari
tradizionali, rette da norme pa triarcali e gravate da pesanti
formalismi. La trilogia del fuoco (1940-45) è sulla partecipazione
che i giovani di Shanghai diedero alla resistenza contro l'invasione
giapponese. Oggetto di critiche nel 1958 e di attacchi nel corso
della rivoluzione culturale, Pa Chin ha continuato a esprimersi
felicemente. Autore di sceneggiature cinematografiche e riduzioni
teatrali tratte dalle sue opere; uno dei più noti autori cinesi
all'estero. Della sua abbondante produzione fanno parte anche
Ge lide notti , e Il giardino del riposo .
Lao She
Pseudonimo di Chu Ch'ing-ch'un, nato a Pechino nel 1899 (morto
nel 1966?). Si diplomò all'università Poi Ta, e
in seguito fu lettore di cinese a Oxford (Inghilterra). Tornò
in patria nel 1930. Nel 1949 aderì al nuovo regime e fu
deputato all'Assemblea popolare cinese. Durante la rivoluzione
culturale cinese è stato attaccato per la sua "visione
piccolo-borghese". E' corsa voce si sia suicidato: comunque dal
1966 non si hanno più sue notizie. E' stato uno dei più prolifici
scrittori cinesi moderni, noto all'estero soprattutto per il romanzo
Lo-t'o Hsiang-tzu (1937) che è stato tradotto in molte
lingue occidentali con il titolo di "Il ragazzo del risciò".
Tra le altre opere: La filosofia del vecchio Chang (1932), Di
vorzio (1933), Quattro generazioni sotto lo stesso tetto (1946).
Ai Wu
Pseudonimo di T'ang Tao-teng, nato nel 1904. Nelle sue opere mostra
una profonda attenzione alle realtà emarginate della vita
cittadina e ai costumi delle campagne: Note di un vagabondo (1934),
Una notte al sud (1935); il romanzo Luoghi natii ; i racconti
I miei anni giovanili (1944) e Fertile steppa (1946); le raccolte
di racconti brevi: La valle delle banane (1937), Raccol to d'autunno
(1944). Il romanzo Sulle colline (1948) affronta il tema della
resistenza agli oppressori giapponesi. Nella sua ultima produzione
sono la raccolta di racconti brevi Ritorno di notte (1957) e il
romanzo L'acciaio nasce nel fuoco (1958).
[1997]
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