Georg
Trakl
Georg Trakl
Nato a Salisburgo nel 1887 (morto nel 1914 a
Cracovia), visse un'infanzia apparentemente serena. Non ebbe successo
negli studi. Si legò alla sorella minore, Margarete (Grete),
in un rapporto poi diventato incestuoso e che segnerà pesantemente
la vita di entrambi, tanto che la sorella si ucciderà poco
dopo la sua morte.
Nel 1905 lasciò gli studi per andare a lavorare in una
farmacia come apprendista. Cominciò così ad avere
dimestichezza con le droghe, di cui farà uso per tutta
la vita. Era nel frattempo entrato in un circolo di poesia e scriveva
recensioni su giornali locali. Scrisse e rappresentò senza
successo due drammi: Giorno dei morti (Totentag, 1906) e Fata
Morgana (1906).
Si diplomò in farmacia. Per qualche anno prova e abbandona
dopo poche ore di lavoro, più posti di lavoro, trascinato
dall'inquietudine che non gli impedisce di scrivere. Nel 1913
pubblica la prima raccolta di Poesie (Gedichte, 1913). Richiamato
in guerra, è ufficiale addetto alla sanità nella
battaglia di Grodek: assiste da solo un centinaio di feriti gravissimi.
Nell'angoscia tenta, pochi giorni dopo, il suicidio ma viene salvato
e ricoverato nell'ospedale psichiatrico di Cracovia dove, una
settimana dopo, si uccide con un'overdose di cocaina. Postuma
uscirà la seconda raccolta di poesie, Il sogno di Sebastiano
(Sebastian im Traum, 1915).
Trakl sente di rappresentare la sua epoca, di incarnarla e assumerla
su di sé in tutte le sue lacerazioni, proprio in quanto
si sente sradicato da ogni contesto sociale, straniero alla pro
pria casa, così come alla civiltà e al mondo. L'universalità
del la sua poesia è nell'estrema esperienza di un destino
che sembra aver privato l'individuo di ogni rapporto con la totalità
degli altri uomini. Per Trakl il mondo è costituito da
frammenti che vanno alla deriva, da particolari spezzati e disgregati,
che nel la loro miseria possono esprimere solo la nostalgia di
un'unità perduta.
Trakl vive fino in fondo, nella poesia e nella vita, questa scissione
dell'epoca. Nella sua vicenda privata, agitata da ombre e ossessioni,
egli anticipa le catastrofi mondiali, l'agonia del la civiltà
che sgretola tutti i fondamenti della vita, sino al calvario della
prima guerra mondiale in cui si consuma e distrug ge. Il singolo
non può prendere partito, la sua unica autenticità
possibile è la posizione marginale e sperduta. L'avventura
randa gia della poesia che scopre la verità della condizione
umana, è irriducibile al programma politico perché
essa illumina violente mente il nucleo della situazione storica,
l'antitesi tra singolo e società che è propria della
realtà contemporanea.
Trakl non è linguisticamente un ribelle come lo saranno
gli espressionisti; rarissime le sue deviazioni linguistiche,
quali alcuni stranianti femminili, incarnazione dell'adroginia
("Jünglingin"=giovinetto-femmina nella poesia Das Herz ;
un "Mönchin"=monaco-donna nella chiusa della poesia Die Schwermut
ecc.), o i comparativi assoluti nell'ultima poesia scritta sull'orrendo
fronte galiziano, Grodeck . In questo senso appartie ne poco all'espressionismo.
[1997]
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