Stephen
Spender
Stephen Spender
Nato a London nel 1909, formatosi a Oxford con
W.H. Auden, C. Day Lewis e L. Mac Neice.
Stephen Spender manifestò nelle prime raccolte poetiche
(Poesie, 1933; Vienna, 1934) una adesione sentimentale al comunismo,
espressa in forme volutamente semplici ma di grande vigore ritmico.
Visse con Isherwood nei primi anni '30 in Germania, nel clima
libertario della repubblica di Weimar sul punto di cadere le nazismo.
Partecipò alla guerra civile spagnola, ma poco dopo rinunciò
al suo impegno comunista. Nelle successive raccolte Il centro
immobile (The still cen tre, 1939) e Rovine e visioni (Ruins and
visions, 1942) emergono temi introspettivi o psicologici, confermando
la sua immagine di "romantico" austero, di delicato poeta delle
emozioni, senza alcuna retorica. Spender nel dopoguerra non si
è più occupato di poesia agli stessi livelli giovanili.
Chiamato da Julian Huxley, il primo segretario generale dell'UNESCO
nel 1945, divenne per un breve periodo il suo consigliere per
la letteratura. E' stato direttore (1953-67) della rivista «Encounter»,
e della rivista «Horizon». Conferenziere e ambasciatore della
cultura anglosassone in tutto il mondo, ha conosciuto ed è
stato amico di filosofi come Isaiah Berlin, di Merleau Ponty e
di Karl Jaspers; di artisti come Henry Moore, Francis Bacon, David
Hockney. Ha scritto volumi di critica: "L'elemento distruttivo"
(1935), "L'elemento creativo" (1954), "Lotta del moderno" (Struggle
of the Modern, 1963). Sul suo allontanamento dal comunismo nel
dopo guerra è "Il dio che è fallito" curato da Richard
Crossman (1950). Tra gli scritti autobiografici: "Un mondo nel
mondo" (World within world, 1951), "Diari 1939-1983". Raccolte
più recenti: Poesie scelte (Selected poems, 1964), I giorni
dell'abbondanza (The generous days, 1969).
© Antenati - 1994-1997
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