Ernst
Barlach
Ernst Barlach
Nato a Wedel (Nell'Holstein) nel 1870 (morto
a Rostock nel 1938), un viaggio in Russia servì per allontanarlo
dai modelli classici. Nei suoi drammi di tonalità espressionista,
personaggi e avvenimenti diventano simboli dell'intima solitudine
dell'uomo che, legato alla materia, tende a liberarsene per innalzarsi
a dio. Si ricordano: Il giorno morto (Det tote Tag, 1912),
Il cugino povero (Der arme vetter, 1918) rappresentanto
a Berlin nel 1924 e dove la mescolanza di comico e tragico non
ha nulla a che fare con l'espressionismo., Il trovatello
(Der Findling, 1922), Il diluvio (Die Sündflut, 1924).
Ironia e senso del grottesco sono più
accentuati nelle opere narrative, rimaste per lo più frammentarie,
tra cui il romanzo La luna rubata (Der gestohlene Mond,
pubblicato postumo nel 1948). Ha scritto anche liriche, in cui
l'elemento visionario si intreccia a un concitato moralismo.
[1997]
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