Bruno
Barilli
Bruno Barilli
Nato a Fano nel 1880 (morto a Roma nel 1952),
Bruno Barilli dopo aver stu diato a Monaco collaborò nel
1912-1915 alla «Tribuna», al «Cor riere della sera» e al «Resto
del carlino» con servizi sulle guerre balcaniche. Dal 1915 svolse
presso vari periodici attività di critico musicale. Fu
tra i fondatori della Ronda (1919). Scrisse due opere musicali,
Medusa (1914), e Emiral (1915). Ha lasciato estrose pagine di
impressioni e divagazioni, cronaca e memoria, caratterizzate dalla
sontuosità barocca delle immagini e da un gusto bizzarramente
surrealista. Nelle cronache musicali l'osservazione della realtà
è trasformata da un vivo linguaggio metaforico; nelle prose
di viaggio le impressioni sono rese con frammenti disorganici
folti di paradossi e di 'colore'. I valori culturali che stanno
alla base delle sue annotazioni sono quelli nazionali e tradizionali,
con la difesa del gusto classicistico e il rifiuto delle esperienze
dell'avanguardia: Delirama (1924), Il sorcio nel violino (1926),
Il paese del melodramma (1929), Paris (1933), Il sole in trappola
(1941), Il viaggiatore volante (1946), La lotteria clandestina
(La loterie clandestine, 1948). Barocca confessione autobiografica
sono Capricci di vegliardo (1951). Postumi: Lo stivale (1952),
Il libro dei viaggi (1963).
© Antenati - 1994-1997
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