La
repressione degli anni '30 in Russia
La repressione degli anni '30 in Russia
La repressione
Sul finire degli anni '20 è l'attacco della RAPP (Associazione
degli scrittori russi proletari) nei confronti del LEF, dei "compagni
di strada", e del gruppo de ĢIl valicoģ tra cui è il narratore
Andrej Platonov. La repressione culturale
attuata negli anni '30 in URSS non è solo il sintomo dell'affermarsi
del potere personale di Stalin. Con Stalin la rivoluzione politica
avvenuta nella Russia zarista si avvia verso un tipo di normalizzazione:
Stalin in fondo è la risposta a una sconfitta politica,
il comunismo che non è riuscito a espandersi e investire
le regioni europee, che si ritrova asserragliato in una fortezza
assediata e con una economia in gran parte di tipo pre-capitalistico.
Nel dicembre 1927 è abbandonata la Nuova Politica Economica
(NEP), Stalin impone le direttive del primo piano quinquennale
(1928-1932) che impongono di "raggiungere e superare" i paesi
capitalisti. Al Plenum del Comitato Centrale dell'aprile 1929
viene sconfitta la destra di Bucharin e approvata la collettivizzazione
forzata delle campagne. La lotta contro i kulaki, i contadini
ricchi, si fa sanguinosa, e alla fine del 1929 viene lanciata
la parola d'ordine dell'eliminazione del kulak come classe sociale.
E' il primo sterminio di massa attuato nella nuova URSS, il primo
di una lunga serie di purghe staliniane.
Il realismo socialista
Nell'aprile 1932 è creata l'Unione degli scrittori sovietici,
che assorbe tutte le organizzazioni letterarie preesistenti. Nel
1934 i delegati del primo congresso degli scrittori sovietici
accettano la formula del "realismo nella forma e socialismo nel
contenuto" presentata da A. Zdanov (1896\1948). Dopo il 1935 la
maggior parte degli scrittori non allineati al "realismo socialista"
fa tragicamente le spese dell'inasprimento della repressione seguita
al consolidarsi del potere di Stalin. Nel 1929 Lunacarskij si
dimise quando Stalin gli sottrasse il controllo dell'istruzione
superiore. Nel gennaio Troskij fu esiliato e si rifugiò
in Turchia; in novembre fu allontanato Bucharin dal Politbjuro,
colpevole di essersi opposto al piano quinquennale di Stalin.
In autunno iniziò il sanguinoso processo di collettivizzazione
forzata dell'agricoltura. In questo clima, la RAPP mosse una campagna
contro gli artisti non legati al partito (come Ejzenstejn e Tret'jakov),
definiti di influenza borghese, più interessati agli esperimenti
formali che all'impegno pro-piano quinquennale. La politica leninista
di disimpegno ufficiale fu sostituita da una direttiva che sollecitava
le case editrici a dare spazio agli autori più impegnati
sul piano sociale. La RAPP colpì il Lef, il Novyj Lef,
i critici formalisti, i costruttivisti, Mejerchol'd, la scuola
satirica associata con il NEP (Il'f e Petrov, Zoscenko, Kataev),
i teorici del cinema. Uno dei bersagli della RAPP, il critico
Aleksandr Voronskij fu arrestato come
presunto troskista ed esiliato in Siberia. La situazione degli
intellettuali in Russia si fece difficile, mentre in occidente
riuscivano a sopravvivere solo coloro che si mostravano decisamente
anti-sovietici o politicamente tranquillizzanti (si veda il successo
di una scrittrice umoristica come Teffi).
Stalin in persona costrinse Ejzenstejn a modificare il finale
di Linea generale. Majakovskij fu tra quelli attaccati con più
ferocia; quando Novyj LEF chiuse le pubblicazioni, cercò
di ricostituire il gruppo come REF (Fronte rivoluzionario), ma
un arti colo della Pravda indusse lui e i suoi compagni a capitolare;
all'inizio del 1930 aderì alla RAPP, ma era troppo tardi
per di sarmare i suoi nemici. La sua nuova commedia Il bagno
fu stroncata dalla Pravda la settimana precedente la prima rappresentazione
(Regia di Mejerchol'd): l'articolo si intitolava: "Alcune manifestazioni
di 'idee di sinistra' piccolo- borghesi in letteratura" ed era
a firma di Ermilov, un critico della RAPP. Il 14 aprile Majakovskij
si sparò. L'attività di interscambio russo-tedesca
divenne, agli inizi del 1930 sempre più orientata a aiutare
la sinistra tedesca a resistere agli attacchi sempre più
forti della destra, proteggendo le persone più vulneravili
offrendo loro temporaneamente lavoro in URSS. Così non
solo la Mezrabpom-Fil'm (diretta da Münzenberg) permise a
Pudovkin di girare ad Amburgo Il disertore (1931) sul tema della
rivolta avvenuta nella città nel 1923; ma permise al regista
teatrale tedesco Piscator di venire in URSS, per girare un film
(che doveva essere "Des Kaisers Kulis" di Plievier, ma poi si
decise di optare per La rivolta dei pescatori di santa Barbara
dal romanzo di Anna Seghers); Hanns Eisler giunse per scrivere
la musica del film di Joris Ivens. Il canto degli eroi, sulla
costruzione della città di Magnitogorsk, sceneggiatura
di Tret'jakov; Jutzi e Balász furono assunti come registi
di Tisza brucia, film sulla rivoluzione ungherese, da un racconto
di Illés; Hans Richter (presidente della Lega per il film
indipendente, non legata al KPD ma benvisto da questo partito
per il suo legame sentimentale con l'attrice comunista Margaret
Melzer) collaborò con Pera Attaseva alla sceneggiatura
del film Metall. In URSS vennero attori, soprattutto tedeschi,
ma anche un gruppo statunitense con Langston Hughes e 40 attori.
Il contingente tedesco era il più grosso, destinato ad
aumentare a causa delle persecuzioni naziste. Importante fu il
congresso dell'IBRL tenuto a Karpov nel novembre 1930: vi parteciparono
100 delegati provenienti da 23 paesi; il gruppo tedesco era guidato
da Becher, Renn, Seghers, Marchwitza e Alfred Kurella: l'IBRL
divenne MORP (Organizzazione internazionale degli scrittori rivoluzionari),
fu fondato il giornale "Letteratura internazionale", si decise
di invitare in URSS altri scrittori, tra cui Wolf e Arthur Koestler.
Il congresso ebbe conseguenze in Francia: per far fronte alla
scarsità di rappresentanti francesi, il comitato del congresso
aveva invitato due surrealisti, Aragon e Sadoul, che si trovavano
in Russia per altri motivi. Presi dall'euforia i due indussero
il congresso a condannare "Monde" di Barbusse come antiproletario,
a dare al surrealismo l'epiteto di "reazione delle giovani generazioni
intellettuali dell'élite piccolo-borghese, provocata dalle
contraddizioni del capitalismo", e la messa al bando di Artaud,
Desnos e altri come peccatori; Aragon applaudì pubblicamente
all'"ammirevole opera di salute pubblica svolta dalla Ghepeù",
invocò la fucilazione dei sabotatori della rivoluzione,
scrisse poi l'atroce poesia "Front rouge" (da lui poi ripudiata)
con le sue atroci minacce contro la socialdemocrazia. Ciò
complicò i rapporti dei surrealisti con il PCF, che da
allora considerò Ara gon come un compagno, mentre Breton
non poteva espellerlo giacché "Front rouge" era diventata
una questione di carattere pubblico: quando fu possibile per Breton
farlo, ormai il movimento era tac ciato di troskismo. I surrealisti
furono così lasciati fuori dalla AEA (Association des écrivains
et des artistes) istituita nel 1932. Nel 1931 Wolf in Russia cominciò
a collaborare con il commediografo Vsevolod
Visnevskij, traducendone l'opera teatrale Una tragedia ottimistica
sulla rivoluzione nella marina; nel 1932 giunse a Mosca Brecht
per la prima mondiale del suo film Pance gelate, e rinnovò
i legami con Tret'jakov che aveva conosciuto in Germania durante
un giro di conferenze dello scrittore russo che, segretario dell'Unione
degli scrittori, era il principale divulgatore delle attività
letterarie tedesche in Russia. Brecht partecipò all'adattamento
di Voglio un bambino, mentre Tret'jakov curò l'edizione
della prima traduzione russa delle opere teatrali politiche di
Brecht ("Drammi epici", 1934).
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