Francis
Scott Fitzgerald
Francis Scott Fitzgerald
Nato a Saint Paul (Minnesota) nel 1896 (morto a Hollywood nel
1940). Il padre era un gentiluomo del sud di scarsa fortuna economica,
la madre di ascendenza cattolica e irlandese, figlia di un ricco
commerciante. Grazie al nonno materno studiò alla Newman
School (New Jersey) e poi a Princeton dove strinse durevole amicizia
con Edmund Wilson, la sua "coscienza intellettuale". Nel 1918
lasciò gli studi per arruolarsi nell'esercito. Incontrò
a Motgomery (Alabama) Zelda Sayre, che divenne modello di tutte
le "ragazze dorate" dei suoi racconti, e che sposò appena
raggiunse i primi successi letterari. Fitzgerald divenne famoso
e ricco, visse tra europa e america, tra Paris dove conobbe gli
espatriati americani (Stein, Hemingway, Dos Passos), e New York
in piena "età del jazz". Nel 1921 nacque la figlia Scottie,
iniziarono le difficoltà finanziarie e emotive di Fitzgerald,
i sintomi della malattia mentale di Zelda che nel 1929 fu costretta
a ricoveri sempre più frequenti in clinica (nel 1948 morì
nell'incendio del- la clinica in cui viveva). Dimenticato, alcoolizzato,
Fitzgerald tentò disperatamente di trovare un lavoro a
Hollywood come sceneggiatore. La morte lo colse al lavoro.
Questa parte di paradiso (This side of paradise, 1920) fu il primo
romanzo di Fitzgerald, tra autobiografia documento e favola, lo
specchio in cui si riconobbe una generazione che aveva trovato
"tutti gli dei morti, le guerre combattute, le possibili tà
di fede nell'uomo sconvolte".
Belli e dannati (The beautiful and damned, 1922) è ritratto
di una coppia inquieta, uno studio del sogno e del disincanto.
Il grande Gatsby (The great Gatsby, 1925) analizza emozioni
e motivazioni della classe agiata, indicandone l'implicita distruttività.
La forza del romanzo è nella lucidità formale di
narrazione "indiretta" che, secondo la lezione di James e di Conrad,
affida a un "testimone" il compito di evocare il magico e dramma
tico percorso del mito americano. Il testimone è Nick Carraway,
giovane agente di cambio che vive vicino New York, accanto alla
sontuosa villa di Jay Gatsby, misterioso personaggio sul conto
del quale corrono voci fantasiose e che è in realtà
legato alla malavita. Gatsby è stato innamorato di Daisy,
una bella cugina di Nick, che invece ha sposato il ricco e rozzo
Tom Buchanan. Attra verso Nick, Gatsby rivede Daisy e riesce,
con la sua stravagante devozione, a conquistarla e diventarne
amante. Buchanan intanto ha una relazione con Myrtle Wilson, moglie
del proprietario di un garage. Daisy al volante della macchina
di Gatsby travolge Myrtle uccidendola. Gatsby cerca di proteggerla.
Buchanan riconciliato con Daisy dice a Wilson che al volante della
macchina era Gatsby e non Daisy. Wilson ammazza Gatsby e si toglie
la vita. Daisy e Tom riconciliati continuano il loro menage coniugale,
sfarzoso e insulso.
In Tenera è la notte (Tender is the night, 1934) i grandi
temi di Fitzgerald, la felicità e lo spreco, il fascino
e il denaro, trovano nuova enunciazione in un linguaggio fastoso
e spettrale, in una tormentata struttura 'aperta'. E' la storia
di Dick Diver, giovane psichiatra che ha sposato la bella Nicole
Warren che un rapporto incestuoso con il padre ha reso schizofrenica.
Dick non esercita più la professione ma lavo- ra a un libro.
La ricchezza di Nicole permette alla coppia di vivere, come in
un dorato sogno, tra la riviera francese e Paris con un piccolo
gruppo di amici: tra questi è Abe North compositore alcolizzato,
e Tommy Barban soldato di ventura francese innamorato di Nicole.
Al gruppo si unisce Rosemary, bella attrice del cinema, sana e
splendente ra gazza americana, attraverso gli occhi della quale
ci è presentata all'inizio del romanzo la vita dei Driver.
Dick si innamora di lei, si abbandona all'alcol, perde la sua
disinvolta sicurezza e la sua inesauribile disponibilità.
Nicole non trova più in lui l'appoggio di un tempo e il
suo equilibrio psichico ne è sconvol to. La loro unione
si sgretola. Nicole trova un nuovo compagno in Tommy. Dick si
arrende alle forze della notte e ritorna negli stati Uniti senza
lasciare tracce.
Nell'incompiuto Gli ultimi fuochi (The last tycoon, 1941) l'a
nalisi della sconfitta di un uomo di genio ha la suggestione di
un testamento.
[1997]
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