Jules Renard
Jules Renard nacque a Châlons [Mayenne] nel 1864
(morì a Paris nel 1910).
Nel 1890 fu tra i redattori del «Mercure de France»,
la rivista dei simbolisti.
Scrisse la raccolta di racconti Delitto
al paese (Crime de village, 1888), e i caustici racconti
Sorrisi sforzati (Sourires pincés,
1890). Impegantivo il romanzo Lo scroccone
(L'écornifleur, 1892) storia di un intellettuale
fallito riproposto poi in teatro con il titolo "Monsieur
Vernet" (1903). Nel 1894 pubblica il suo romanzo più
famoso, Pel di carota (Poil de
carotte), raccondo di una infanzia infelice, che adattò
anche in forma di commedia (1900).
La storia di "Pel di carota" ha per protagonista
il piccolo Lepic, soprannominato in questo modo. Il piccolo
non è amato da nessuno: la madre è amareggiata
a causa della vita infelice, i fratelli lo odiano, il padre
ha verso di lui un po' d'affetto ma è troppo chiuso
e distratto. Solo alla fine il tentativo di suicidio del
figlio gli farà capire la sofferenza e la solitudine
del ragazzo, per cui potrà nascere una solidale amicizia
tra i due.
Renard consolidò la sua fama con una serie di racconti
e di atti unici in cui manifestò la sua capacità
di osservazione psicologica, il pessimismo. L'atto unico
Il piacere di dirsi addio (1897)
si conclude con la consapevolezza che non esiste "il
piacere di dirsi addio". E' una pièces dura,
forte ma capace anche di una tenerezza repressa. L'atto
unico Il pane casalingo (Le pain
du ménage, 1899) è una rappresentazione della
mediocrità coniugale. E' una finissima analisi degna
di Marivaux dell'incontro impossibile tra un uomo e una
donna, entrambi felicemente sposati, che però sentono
la suggestione di sottrarsi anche solo per un giorno alla
loro condizione.
I due atti unici "sono piccoli ma preziosi gioielli
di una drammaturgia singolarmente attuale nel cogliere le
miserie e le contraddizioni della 'coppia'" [1].
Molto apprezzate per la limpida concisione le epigrammatiche
Storie naturali (Histoires naturelles,
1896), un vero e proprio album di animali domestici e selvatici,
tra l'ironico e l'affettuoso. Molto interessante il Diario
(Journal) uscito postumo nel 1926, una vera miniera di osservazioni
psicologiche e di descrizioni della vita letteraria del
tempo.
Renard fu scrittore introverso, melanconico. Fu uno stilista,
capace di una scrittura sempre scissa tra umorismo e abbandono
sentimentale.
Note:
[1] Storia del teatro del Novecento / Giovanni Antonucci.
- Roma : Newton Compton, 1996. - p. 13.
Contesto
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