Maurice
Barrès
Maurice Barrès
Maurice Barrès nacque a Charmes
[Vosgi] nel 1862 (morì a Neuilly-sur-Seine nel 1923). Nel
vasto ciclo romanzesco Il culto dell'io (Le culte du moi,
1881-1891) con uno stile armonioso e sensuale contrappose al razionalismo
borghese una concezione aristocratica e mistica della personalità.
Diventato deputato, si fece sostenitore dell'ultranazionalismo,
esprimendosi con una re torica pesantemente conservatrice. I suoi
interventi nei giornali ĞLa Cocardeğ e ĞLa Drapeauğ furono rilevanti
durante l'affare Dreyfus. In un nuovo ciclo narrativo, Il romanzo
dell'energia nazionale (Le roman de l'énergie nationale,
1897-1902) propose un ampio affresco della società francese
soffocata dalla corruzione della classe politica e dall'impotenza
della democrazia parlamentare. Nei romanzi Colette Baudoche (1909)
e La collina ispirata (La colline inspirée, 1913), il nazionalismo
si traduce in appassionata difesa della 'tradizione' francese
e cattolica. Senza precise preoccupazioni ideologiche invece le
testimonianze e impressioni di viaggio, tra cui Sul sangue, sulla
voluttà, sulla morte (Du sang, de la volupté, de
la mort, 1894). L'opera di Barrès appare oggi ideologicamente
torbida e confusa, ma ebbe un non trascurabile influsso sul gusto
letterario francese del XX secolo.
[1997]
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