Cristoforo 
              Landino 
            
             
             
              Cristoforo Landino
               
              Cristoforo Landino era nato a Firenze nel 1424 
                (morì a Pratovecchio nel 1498). Insegnante allo Studio 
                fiorentino dal 1458, fu maestro di Lorenzo Medici, Ficino, Poliziano. 
                In gioventù scrisse poesie (Xandra 1443-58), ma si dedicò 
                poi agli studi filosofici e letterari, secondo una impostazione 
                stilistica e retorica che lo isolò dagli sviluppi della 
                filologia. La sua opera più interessante sono le Dispute 
                di Camaldoli (Disputationes Camaldulenses, 1472-3), quattro 
                libri di dialoghi: vi svolge i temi della vita contemplativa e 
                attiva, e del sommo bene; vi fa anche una lettura allegorica dell'"Eneide". 
                Scrisse inoltre L'anima (De anima, 1471), tradusse in 
                toscano la "Storia naturale" di Plinius (1476). Importanti 
                i commenti latini a Oratius (1482) e a Virgilius (1488). Fu un 
                sostenitore del volgare nel Commento sulla Commedia (Comento 
                sopra la Comedia, 1481) che ebbe notevole fortuna editoriale nel 
                XVI secolo: in esso rivendicava la centralità linguistica 
                e culturale di Firenze e il primato di Alighieri all'interno di 
                quella tradizione letteraria. 
               
              L'umanesimo 
              [1997]
              
             
            
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