La
Polonia nel XVI secolo
La Polonia nel XVI secolo
In Polonia ha un grande rigoglio la produzione latina umanistica.
Eleganti le composizioni poetiche di A.
Krzycki, J. Dantyszek e Klemens
Janicki.
Con l'introduzione della stampa cominciarono a diffondersi opere
in polacco e vennero ad affermarsi tendenze autoctone. Mikolaj
Rej fu tra i primi a consacrare il polacco a lingua lette
raria evoluta. Lukasz Górnicki
diede alla prosa polacca un alto grado di duttilità. Lingua
nazionale e latino continuavano a coesistere. Questo, insieme
al mantenimento dei legami con l'occidente si fa sentire nella
produzione politico-religiosa. L'autore più maturo e di
livello europeo è il poeta Jan Kochanowski
che nel ciclo dei Lamenti innalzò la lirica in
polacco ad alti livelli. Accanto a Kochanowski si possono porre:
il vivace polemista S. Orzechowski,
l'abile verseggiatore Szymon Szymonowicz
autore di Idilli (1614-1628) in polacco, esemplati su Theokritos
e Virgilius, in cui freschezza e grazia paesane si fondono con
un linguaggio aulico e ricercato.
Il maggior oratore sacro fu Piotr Skarga.
[1997]
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