Domenico
Tarilli
Domenico Tarilli
Domenico Tarilli, nativo di Cureglia [Lugano], aveva studiato
da prete a Milano, e era diventato parroco di Comano nel 1559.
La sua parrocchia conta un migliaio di persone, ha poche occasioni
per incontrare persone provenienti dalla città - da parroco
pranza con Carlo Borromeo, e con il generale in capo delle truppe
della Confederazione Elvetica. Dal 7 febbraio 1568 al 10 agosto
1589 tiene un diario per registrarvi nascite e morti dei parroc
chiani, eventi piccoli e grandi: annota la battaglia di Lepanto,
le guerre di Fiandra, l'assedio della Rochelle, la notte di San
Bartolomeo, l'arrivo a Roma di tre nipoti del re del Giappone
convertiti dai Gesuiti, la nomina del cardinal Federigo... Tarilli
è un personaggio minorissimo del periodo della Controriforma.
In un periodo di proverbiale ignoranza del basso clero, possiede
e sfoggia una cultura latina solida e compiaciuta. Tarilli teneva
anche una piccola scuola clericale dove leggeva le epistole di
Cicero, Ovidius, Terentius e alcuni contemporanei; attività
di un provinciale, ma che documenta quanto potesse essere capillare
la diffusione della cultura latina. Ed è interessante notare
che mentre nel diario, nel raccontare o nel descrivere, alterna
latino e dialetto italiano, nel poetare (verso la fine del diario
e della sua vita), usa solo il latino, sentito come lingua seria
e 'alta'.
[1997]
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