Giovanni
Cataldo Parisio
Giovanni Cataldo Parisio
Giovanni Cataldo Parisio, nato a Palermo alla fine del XV secolo,
studiò all'università di Bologna, Padova e Ferrara.
Giunse nel 1485 in Portogallo, chiamato da don João II,
su consiglio del vescovo di Lamego, don Fernando Coutinho, come
precettore del principe D. Jorge. Ben presto Cataldo Parisio acquistò
fama e notorietà, non solo nell'ambiente culturale ma anche
in quello di corte, divenendo segretario del re. Durante le sue
funzioni cura la corrispondenza reale in latino, indirizzata ai
papi Innocenzo VIII e Alessandro VI, e ai sovràni e principi
europei. Si tratta di tipiche opere diplomatiche, di argomento
statale, sul diritto marittimo, atti di pirateria, acquisti di
materiale bellico ecc. la tutela dei diritti portoghesi all'estero,
lettere per la creazione di nuovi 'feitores' nelle Fiandre. Nel
1490 pronuncia a Evora un discorso, poi dato alle stampe, in occasione
dell'arrivo in Portogallo della principessa Isabella di Castiglia
(fidanzata del principe don Afonso). Grazie ai meriti acquisiti,
nel 1497 gli viene concessa una pensione, confermata anche da
don Manuel che conitnua a servirsi della sua opera. Dopo la morte
del princiope don Jorge, continua l'opera di precettore, curando
l'educazione dei rampolli delle famiglie nobili portoghesi. Nelle
Epistole (1513) si leggono le sue lamentele sulle lezioni
pagate in ritardo, le richieste di anticipi, una supplica a un
dignitario per il pagamento della pensione accordatagli.
Nel 1500, grazie alla mediazione dell'allievo don Pedro de Menezes
conte d'Alcoutim, fa stampare la prima parte delle "Epistole et
Orationes quedam Cataldi Siculi", dal tipografo moravo Valentim
Fernandes, e che raccolgono i discorsi tenuti a Bologna prima
della partenza e la vasta corrispondenza che tenne con tutti i
più famosi umanisti dell'epoca (Pontano, Platina, Filelfo,
Guarino, Bartolomeo Filattete, Antonello Petrucci, Aurelio Brandolini,
Andrea Barbazza, Bessarione Malvezzi, Alessandro Gozzadini), e
con il connazionale Marineo Siculo in quello stesso periodo ospite
della corte spagnola.
Nel 1501-1502 pubblica i Poemi (Poemata). Dopo dieci
anni circa, lo stesso tipografo moravo stampa nel 1513 (o 1514)
la seconda parte delle "Epistole et Orationes", e le Visioni
(Visiones) ispirato alle Mtamorfosi ovidiane.
Nel 1509 dovette dare alle stampe anche un volume dal titolo "Omnia
Cataldi Aquillae Siculi, quae extant opera per Antonium de Castro
denuo correcta, ac nunc primum in lucem edita", di cui pare non
esistano più esemplari rimasti.
A Cataldo Parisio si deve in pratica l'introduzione dell'umanesimo
nel regno di Portogallo, le sue opere furono, rispetto a quelle
coeve e precedenti stampate nella regione, innovative e destinate
ad influenzare profondamente la cultura locale, sia a livello
di contenuti che di stile.
© Antenati - 1994-1998
[Up] Inizio pagina | [Send]
Invia questa pagina a un amico | [Print] Stampa
questa pagina | [Email] Mandaci
una email | [Indietro]
Europa: Antenati - la storia della letteratura europea online
-
© Antenati 1984-2006, an open content
project
|
|