Charles
de Saint Evremond
Charles de Saint Evremond
Charles de Saint-Denis, signore di Saint-Evremond nacque a Saint-Denis-le-Gast
[Coutances] nel 1614. Abbracciò la carriera militare, ma
la scoperta di una "Lettera sul trattato dei Pirenei" (Letre sur
le traité des Pyré né es) piuttosto sarcastica
contro Mazarino, lo costrinse nel 1661 a fuggire per evitare di
essere imprigionato. Da allora visse prima in Olanda, poi in Inghilterra
mantenendo ottimi rapporti con la corte e con il mondo letterario
britannico. Alla sua morte, avvenuta a London nel 1703, ebbe l'onore
della sepoltura nella cattedrale di Westminster.
Saint-Evremond scrisse un gran numero di testi brevi, dettati
dalle circostanze. Essi circolarono manoscritti, e lui non si
occupò mai di pubblicarli. Apparvero a sua insaputa nel
1670, incompleti e frammentari, con il titolo di "Opere diverse"
(Oeuvres meslé es). Seguirono altre edizioni, fino a quella
del 1705 in cui è l'opera completa, comprendente liriche,
satire in versi, composizioni teatrali e parodistici come La commedia
degli accademisti (La comèdie des acadé mistes,
1643) che mette in ridicolo le dispute linguistiche dell'Acadé
mie franç aise.
Il suo spirito di libertino erudito, moralista spregiudicato e
indipendente, risalta soprattutto nei saggi brevi, nei dialoghi
e nelle dissertazioni semiserie su argomenti storici, politici,
sociali e letterari. Famosa la "Conversazione del maresciallo
d'Hocquincourt con il padre Canaye" (Conversation du maré
chal d'Hocquincourt avec le père Canaye, 1658): ai valori
tradizionali del cristianesimo e a quelli nuovi cartesiani, sono
contrapposti i princì pi di un'etica che si ispira allo
scetticismo classico. Un capolavoro di epistolografia sono le
"Lettere" (Lettres), indirizzate a poeti e dame, disinvolte e
maliziose, lampeggianti di sottili osservazioni su avvenimenti
e uomini del tempo, sostenute da una disincantata riflessione
morale.
© Antenati, 1995-6
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