Carlo
Maria Maggi
Carlo Maria Maggi
Carlo Maria Maggi nacque a Milano nel 1630
(morì nel 1699). Esordì con libretti per musica:
Lucrina (1666), Bianca di Casti glia (1674),
Affari e amori (1675). E con una raccolta di Rime varie
(1688) di gusto antibarocchista e in consonanza con la nascente
poetica arcadica. Scrisse anche una raccolta di Rime milanesi
(pubbl.1701). Oggi leggiamo soprattutto le quattro commedie scritte
in milanese: Il manco male (1695), Il barone di Birbanza
(1696), I consigli di Meneghino (1697) e Il falso
filosofo (1698). Nell'atto unico Il concorso dei Meneghini
(Il concorso de' Meneghini, 1698 o 1699) espone un programma di
riforma teatrale, che si contrappone sia alle convenzioni della
commedia dell'arte, sia alla moda della commedia spagnola piena
di situazioni mirabolanti; nel suo programma, ci si doveva basare
su un testo scritto e dare una diversa rappresentazione scenica.
Più che per le innovazioni tecniche, le commedie di Maggi
interessano per l'uso rivoluzionario della lingua locale, assunta
per la pri ma volta a fini non parodistici o di divertissement
letterario, ma come strumento "par dì la veritae", per
dire la verità. Ciò è evidente soprattutto
nel capolavoro, "I consigli di Meneghino", il cui protagonista
diventerà simbolo della sana popolarità milanese,
ponendosi all'origine di una tradizione che porterà nel
XIX secolo all'opera di Carlo Porta.
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