François
Fénelon
François Fénelon
François de Salignac de La Mothe Fénelon nacque in
Guascogna il 6 agosto 1651, nel castello di Fénelon (morì
a Cambrai nel 1715), discendente da una antica e nobile famiglia.
Povero di beni, scelse la carriera ecclesiastica: per necessità
ma anche per sincera vocazione. Ordinato prete molto giovane,
conobbe Bossuet che facilitò la sua nomina, avvenuta nel
1678, a superiore delle Nouvelles Catholiques, luogo di ritiro
per le giovani protestanti neo-convertite. Qui rimase per dieci
anni.
Il Trattato sull'educazione delle fanciulle (Traité
de l'éducation des filles, 1687) è il primo importante
scritto pedagogico. Fu composto su richiesta del duca di Beauvilliers.
Questi lo raccomandò a Luigi XIV come precettore per il
duca di Bourgogne, erede al trono. Le sue idee pedagogiche intanto
si erano evolute. Di ciò si può avere il polso nel
coraggioso Esame di coscienza sui doveri del re (Examen
de conscience sur les devoirs de la royauté , 1694), e
nel romanzo pedagogico Le avventure di Télémaque
(Les aventures de Télémaque, 1695). Il romanzo è
una vera e propria "ars regnandi": il viaggio immaginario di Télémaque
alla ricerca del padre Ulisse, sotto la guida di Mentore, dà
occasione per divagazioni su vari argomenti, ispirate a una idea
di tolleranza e a concetti innovatori in campo pedagogico.
Il re, inizialmente favorevole a Fénelon, finì per
allarmarsi per l'insegnamento sempre più politico dato
al delfino. Lo allontanò da Paris, nominandolo vescovo
di Cambrai.
Intese da Fénelon come un invito a regnare in modo meno
assoluto e più illuminato, "Le avventure di Télémaque",
pubblicate senza il permesso dello stesso Fénelon, furono
interpretate come una satira contro la corte e contro il governo
di Luigi XIV. L'adesione di Fénelon al quietismo compromise
il suo avvenire, procurandogli l'ostilità dichiarata del
suo antico benefattore, Bossuet. Quando le ultime speranze di
riabilitazione svanirono per l'improvvisa morte del delfino, Fé
nelon si dedicò alla letteratura. Compose una Lettera
all'Académie (Lettre à l'Académie, 1714),
sulla necessità di arricchire la lingua francese, divenuta
troppo povera in seguito alle riforme malherbiane. Vi espose anche
le sue idee per il rinnovamento della poesia, del teatro, della
storia, in nome di semplicità naturalezza e verità.
Fénelon scrisse anche Favole (Fables,
1712) in prosa. I Dialoghi dei morti (Dialogues des morts,
1712) sono dei ritratti di personaggi storici. Tra le opere minori,
notevole è in Trattato dell'esistenza e degli attributi
di dio (Traité de l'existence et des attributs de Dieu,
1712).
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