Traiano 
              Boccalini 
            
             
             
               
                
                   Traiano Boccalini 
                
                Traiano Boccalini era nato a Loreto [Ancona] 
                nel 1556. Dopo aver studiato a Perugia e Padova, si stabilì 
                a Roma nel 1584. Funzionario pontificio, fu governatore di diverse 
                piccole città dello stato della chiesa. Nel 1612, sia per 
                l'amicizia con Sarpi che lo spinse ad ammirare gli ordinamenti 
                veneziani, sia per l'avversione all'alleanza politico-religiosa 
                con la monarchia spagnola, pensò prudente trasferirsi a 
                Venezia. Qui morì improvvisamente, nel 1613: si sospettò 
                un avvelenamento da parte spagnolo, ma non possiamo saperlo. 
              Nello Stato pontificio Boccalini certo non 
                avrebbe potuto stampare gli irriverenti Ragguagli di Parnaso, 
                preparati in anni precedenti e conosciuti in parte manoscritti. 
                Si tratta di satirici appunti, divisi in due centurie (pubblicate 
                nel 1612 e nel 1613) cui fu aggiunta nel 1615 una terza centuria 
                (con il titolo, improprio, di "Pietra del paragone politico"). 
                I "Ragguagli" fingono di dare notizie, come un giornale, da un 
                immaginario regno di Parnaso rispecchiante la realtà del 
                mondo contemporaneo. Vi sono tre filoni fondamentali: la satira 
                politica, la satira di costume, e un articolato dibattito letterario. 
                Già nei Commentari su Tacitus (Commentarii sopra Cor nelio 
                Tacito, pubbl. 1677) aveva esposto le sue esigenze di moralità 
                politica, e si era avviato verso un'idea di letteratura seria, 
                lontana dalla precettistica arida e dalla rigida imitazione in 
                cui, secondo lui, era caduta la cultura nell'ultimo decennio del 
                XVI secolo; ma lontana anche dal nascente gusto per un'arte intesa 
                come puro diletto. La sua opera si inserisce nel filone del tacitismo. 
                Manca a Boccalini, nonostante qualche idea libertaria, un sistema 
                di idee coerente.  
                 
                
                 
              
              
             
            
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