"Kalevala"
Il "Kalevala"
Il Terra di Kaleva è l'epopea nazionale finlandese,
e Kaleva è il nome del mitico progenitore della stirpe
finnica. Composta da 50 canti, fu compilata nel 1849 da Elias
Lönnrot sulla base dei canti popolari raccolti nella Finlandia
orientale, e delle leggende apprese dalla voce dei runoia (cantastorie).
Lönnrot riconobbe in questo materiale folclorico i frammenti
di un grande ciclo di avventure degli eroi mitici finlandesi,
e lo ricostruì in base ai modelli antichi, in particolare
omerici, intercalando i brani epici con canti lirici e formule
di incantesimo e connettendoli con brevi strofe di passaggio.
Il metro è runico, costituito da versi allitterativi di
quattro piedi trocaici.
Nei primi due canti si canta la creazione del mondo e la nascita
dell'eroe saggio, Väinämöinen. Inizia poi il racconto
della rivalità tra il paese dei finni (Kalevala) e il paese
del nord (Pohjola). I tre eroi di Kalevala, e cioè Väinämöinen,
il fabbro Ilmarinen e il guerriero Lem- minkäinen, si contendono
la vergine di Pohjola: vince il fabbro, che costruisce un magico
mulino (Sampo). Dopo le nozze e dopo vari epi- sodi tra cui quello
di Kullervo, il giovane che si trafigge con la spa- da per aver
sedotto senza saperlo sua sorella, i tre eroi tornano a Pohjola
per rapire il Sampo. Il resoconto della lotta tra i due paesi
occupa dieci canti ed è l'episodio centrale del poema.
Nell'ultimo canto si narra della vergine Mariatta che concepisce
miracolosamente un figlio, poi consacrato re di Carelia, e della
partenza di Väin ämöinen, in cui si adombra il
commiato dal paganesimo e l'avvento del cristianesimo.
L'origine del "Kalevala" è discusso: alcuni fanno risalire
gli episodi a brani di primordiali poemi magico-mitici; altri
li pensano come versioni poetiche di fatti storici abbastanza
riconoscibili, avvenuti intorno al X secolo. Nel poema sono tracce
delle imprese dei vichinghi e del conflitto tra paganesimo e cristianesimo.
Nei due canti cosmologici e nei duelli a colpi di parole e di
incantesimi tra gli eroi principali del poema si può riconoscere
l'antica concezione fin- nica del mondo, animista e magica, analoga
a quella di molti popoli uralo-altaici.
© Antenati - 1994-1998
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