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Fëdor M. Dostoevskij: notizie biografiche



Fëdor Michajlovic Dostoevskij in un ritratto contemporaneo.

Fëdor Michajlovic Dostoevskij nacque a Mosca il 30 ottobre 1821. Il padre era un medico militare, un aristocratico decaduto dispotico e violento, che Fëdor odierà per tutta la vita. Crebbe in un ambiente devoto e autoritario. Il padre gli fece frequentare una scuola privata a Mosca, e a 16 anni lo mandò a Pietroburgo alla scuola militare per ingegneri. Proprio quell'anno, nel 1837, gli era morta la madre che adorava. Il tirocinio pietroburghese fu durissimo, Fëdor superò tutti gli esami prescritti studiando senza entusiasmo. I suoi interessi erano già indirizzati verso la letteratura. Per due anni prestò servizio nell'esercito. Nel 1844 rinunciò definitivamente alla carriera militare: il padre non era più in grado di imporgli la sua volontà: era stato assassinato dai suoi servi della gleba stanchi delle sue prepotenze.


Accostatosi al socialista Petrasevskij e al suo circolo nel 1849, fu arrestato insieme ai suoi amici, processato e condannato a morte. Condotto con i suoi compagni sul luogo dell'esecuzione, la piazza Semënov di Pietroburgo, il mattino del 22 dicembre 1849, gli fu letta all'ultimo momento la sentenza di commutazione della condanna a quattro anni di lavori forzati. La notte di natale iniziava il suo doloroso viaggio verso la Siberia. Restò dieci anni lontano da Pietroburgo. Dovette infatti arruolarsi quattro anni come soldato semplice a Semipalatinsk, prima di tornare a Pietroburgo (1858). Nel 1857 sposa una giovane donna, vedova con un figlio.
Al ritorno, visse un periodo di crisi. Assillato da urgenti necessità economiche, tormentato dall'epilessia. Nel 1861 inizia la propria attività giornalistica, collaborando alla rivista del fratello Michail, ĞIl Tempoğ, presto soppressa dalle autorità. Nel 1864 gli morirono moglie e figlio. Sommerso dai debiti, fonda il periodico ĞEpocağ, che ebbe vita breve. Si vide costretto a firmare con l'editore Stellovskij un contratto-capestro. Grazie a Anna Grigorevna Snitkina che accettò un misero compenso per stenografare quanto gli dettava, Dostoevskij riuscì a comporre "Il giocatore" (1867) nel tempo stabilito dall'editore evitando di pagare la penale che lo avrebbe mandato in fallimento. Sposò in seconde nozze la Snitkina, che gli rimarrà accanto fino all'ultimo. Perseguitato dai creditori lasciò con la moglie la Russia, viaggiando in Germania Francia Svizzera Italia. Visse all'estero per cinque anni.
Tornato in Russia, iniziò a scrivere nel 1873 per il periodico reazionario ĞIl Cittadinoğ. Morì a Pietroburgo il 28 gennaio 1881.



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