Paul
Verlaine
Paul Verlaine
1) notizie biografiche
Verlaine nel 1896 (foto Dornac)
Nato a Metz nel 1844 da una famiglia della
piccola borghesia provinciale agiata. Si manifestò presto
in lui la schizofrenia: l'alternarsi di delicate effusioni sentimentali
e improvvise bru talità e disordini sessuali. La madre
tentò di sottrarlo alla bohème combinandogli il
matrimonio con Mathilde Mauté de Fleurville. Conosce il
giovane Rimbaud (1870), i due vivono assieme, se ne vanno in Belgio
e in Inghilterra. Rimbaud, stanco, volle scio gliere il legame:
Verlaine compì il melodrammatico gesto di spa rare all'amico.
Fu in carcere, prima a Bruxelles poi a Mons. Scontata la pena,
insegnò qualche anno all'estero. Abbozzò persi no
il progetto di una vita più vicina alla natura, facendosi
agricoltore. Ricadde nelle consuete crisi di violenze: giunse
a minacciare di morte la madre. Si legò con L. Létinois.
Cadde nell'acoolismo. Tornato a Paris, divenne figura di primo
piano del nascente decadentismo. Trascorse gli ultimi anni tra
la miseria e un rela tivo benessere, a seconda della fortuna del
momento. Morì povera mente a Paris nel 1896 in un ospedale.
2) opere
Verlaine iniziò a comporre fin da ragazzo
e a frequentare i poeti della seconda generazione parnassiana:
C. Mendès, F. Coppée, A. France, Sully- Prudhomme.
Nei Poemi saturnini (Poèmes saturniens, 1866) è
l'influsso di Bauldelaire, una specie di misticismo estetizzante,
e una pessi mistica concezione della vita che si attribuisce a
uomini nati sotto il triste segno di Saturno. Parallelamente Verlaine
coltiva nelle Feste galanti (Fêtes galantes, 1869) una vena
settecente sca, ai limiti del frivolo, pervasa da una inquietudine
decaden tista, da una nostalgia ispirata a Watteau. Dedicate alla
moglie sono i versi della Buona canzone (La bonne chanson, 1870),
deli- cati e un po' stucchevoli.
Dopo il tentato omicidio di Rimbaud, in crisi
religiosa, scrisse le Romanze senza parole (Romances sans paroles,
1874), pervase di costrizione pentimento e buoni propositi. Simile
nei contenuti è anche la raccolta Saggezza (Sagesse, 1881)
che comin ciò a procurargli un po' di fama. Nella raccolta
di saggi e articoli I poeti maledetti (Les poè tes maudits,
1884), esaltò i poeti oscuri e degni di gloria che conducono
una vita misera e irregolare: Rimbaud, Mallarmé, Corbière,
Villiers de l'Isle-Adam, e sé stesso (dietro l'anagramma
di Pauvre Lelian). Nello stesso anno 1884 è la pubblicazione
del la raccolta Allora e ora (Jadis et naguère).
Alterna alla poesia 'maledetta' altre ispirazioni.
La vena religiosa con Amore (Amour, 1888), Liturgie intime (Liturgies
inti mes, 1892), Elegie (Elégies, 1893). La vena crudamente
erotica di Parallelamente (Parallèlement, 1889) e di Carne
(Chair, 1896). I versi pervasi di trasparente spiritualismo di
Felicità (Bonheur, 1891). E i versi 'diabolici' di Canzoni
per lei (Chansons pour elle, 1891). Prose autobiografiche sono
Le memorie di un vedovo (Les mémoi res d'un veuf, 1886),
I miei ospedali (Mes hôpitaux, 1891), Confessioni (Confessions,
1895), anch'esse segnate dall'ambivalenza: cinismo rassegnato,
venato di nostalgia e esaltazione dei valori positivi dell'esistere.
3) sesso droga e religione
In un componimento del 1874, Arte poetica
(Art poétique), Verlaine invocò, in due versi famosi,
«musica prima di tutto» (de la musique avant toute chose) mentre
«tutto il resto è letteratura» (tout le reste est littérature)
cioè ha valore posticcio e nega tivo. In questa affermazione
è tutta la poetica intorno alla quale prende significato
e valore la vastissima produzione di Ver laine: una affermazione
non problematica né profonda, ma capace di applicazioni
di straordinaria intensità. Il suo è il tentativo
di rendere la sensazione in una forma immateriale di puro suono.
In questo ideale espressivo Verlaine raccoglieva, a modo suo,
l'esigenza anti-romanticista di ordine e chiarezza formali nutri
ta dai parnassiani, immergendola in una sensibilità più
vaga, morbosa, suggestivamente sfocata, in un respiro febrile
e vibran te. Per questo anche la sua preferenza per i versi brevi
(8 sil labe e meno) e per le figure metriche fluide e irregolari.
Nello stesso tempo, con queste scelte e i suoi atteggiamenti Verlaine
preludeva a certi aspetti del simbolismo in cui finì per
ricono scersi (nonostante qualche riluttanza).
Le cose più leggibili oggi sono forse
quelle in cui Verlaine mostra un certo malessere intimo e esistenziale,
ma rovinato sem pre dall'esanguità musicale, l'atteggiarsi,
l'inautenticità nar cisistica. Si legga la lirica Piange
nel mio cuore in questo senso:
«Piange nel mio cuore | come
sulla città; | cos'è questo languore | che mi
penetra il cuore? || Dolce rumore della pioggia | a terra e
sui tetti! | Oh, il canto della pioggia | per un cuore annoiato!
|| Piove senza ragione | in questo cuore sgomento. | Come! nessun
tradimento?... | E' un lutto senza ragione. || E' la pena peggiore
| non sapere perché | senza amore e senza odio | il mio
cuore è tanto in pena!».
Verlaine non aveva la tempra né la
lucidità del caposcuola, nonostante la funzione di rottura
svolta dai suoi "Poeti maledet ti". Rispetto alla violenta profezia
di Rimbaud e al radicale e drammatico «offrirsi in sacrificio»
di Mallarmé, ebbe il ruolo di un interprete marginale e
dispersivo.
Bibliografia: Paul Verlaine
Poèmes saturniens (1866)
Fêtes galantes (1869)
La bonne chanson (1870)
Romances sans paroles (1874)
Art poétique (1874)
Sagesse (1881)
Les poètes maudits (1884)
Jadis et naguère (1884)
Les mémoires d'un veuf (1886)
Amour (1888)
Parallèlement (1889)
Bonheur (1891)
Chansons pour elle (1891)
Mes hôpitaux (1891)
Liturgies intimes (1892)
Elégies (1893)
Confessions (1895)
Chair (1896).
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