Fëdor
Tjutcev
Fëdor Tjutcev
Fëdor Ivanovic Tjutcev nacque a Ovstug [Orel]
nel 1803 (morì a Carskoe-Selo [Pietroburgo] nel 1873, nobile
di nascita. Intrapre se la carriera diplomatica e restò
all'estero per 22 anni, so prattutto a Monaco dove conobbe Heine
e Schelling, ed ebbe modo di assimilare i motivi del romanticismo
tedesco. Nel 1836 sul «Sovremennik» uscirono, senza firma, una
quarantina di sue poe sie. Trasferito a Torino, fu poi sospeso
dal suo incarico per essere tornato senza autorizzazione a Monaco,
la città che più amava e nella quale si era sposato
in seconde nozze. Rientrato in Russia, assunse un ruolo politico
di primo piano nei circoli rea zionari e slavofili, diventando
tra l'altro un personaggio assai ricercato nei salotti alla moda,
per il suo spirito brillante e mordace.
Nel 1854 la sua prima raccolta di versi gli diede immediato successo.
Nello stesso periodo iniziò una tormentata relazione con
la giovanissima figlia della sua governante: alla fanciulla, che
aveva compromesso, dedicò una serie di liriche d'amore
tra le più commosse e struggenti della poesia russa. Negli
ultimi anni si dedicò soprattutto alla poesia filosofica
e di introspezione.
La lirica di Tjutcev ha per lo più le cadenze retoriche
e solenni dell'ode settecentesca. Ma l'impianto arcaico dei suoi
ver si è attraversato da intense vibrazioni metafisiche,
da immagini sognanti e febbrili nelle quali si esprime la tormentata
visione del mondo del poeta e che spingono a tratti il suo verso
a rom persi in sonorità inattese, assolutamente inedite
per la tradi zione formale ottocentesca. La personalità
di Tjutcev fu risco perta da Vladimir Solov'ëv e dai poeti
simbolisti, che misero in luce gli aspetti più suggestivi
e sotterranei della sua lirica 'classica', per molti aspetti anticipatrice
della rivoluzione poetica dei primi decenni del XX secolo.
© Antenati - 1994-1997
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