Storia della letteratura europea - Torna in homepageIgino-Ugo Tarchetti


Igino-Ugo Tarchetti


Igino-Ugo Tarchetti nacque a San-Salvatore-Monferrato [Alessandria] nel 1839 (morì a Milano nel 1869), a 18 anni intraprese la carriera militare ma la abbandonò nel 1865 per stabilirsi a Milano dove cercò fortuna nelle lettere collaborando a vari pe riodici della scapigliatura. Era un tipo estroso, disordinato, sostenuto da vivaci risentimenti anticonformistici ma incline al la solitudine malinconica e alle fantasie macabre: morì a trent'anni. Ha lasciato numerose opere, tra cui il romanzo Paoli na (1866), il romanzo violentemente antimilitarista Una nobile follia (1867), i Racconti fantastici (1869) e i racconti di Amore nell'arte (1869). Incompiuta rimase la sua opera maggiore, il romanzo Fosca (1869), portato a termine subito dopo la sua morte dall'amico Salvatore Farina. Postuma apparve anche la raccolta di versi Disjecta (1879). Tarchetti aveva notevoli capacità assimilatrici, riprese e sviluppò motivi di origine romanticista, suggeritigli da letture soprattutto straniere (Hoffmann, Poe): il tedio della vita quotidiana, l'attrazione per l'orrido e il de forme, l'ossessione della morte, l'incubo della follia. In "Fo sca" il protagonista è conteso tra l'amore per la bella ma infida traditrice Clara, che simboleggia la vita, e l'orrida ripugnante ma dolcissima Fosca, cioè la morte, alla quale infine si abbandona. Come prosatore ha uno stile sciatto, ma ebbe lo stesso una larga influenza sui contemporanei scapigliati.



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