Adalbert
Stifter
Adalbert Stifter
Nacque a Oberplan [Boemia] nel 1805, studiò
diritto e scienze naturali ma si interessò anche di pittura,
matematica e astronomia. Fu precettore presso alcune famiglie
nobili di Vienna, poi ispettore scolastico a Linz. Colpito da
sventure familiari e da una grave malattia, morì probabilmente
suicida a Linz nel 1868.
I suoi racconti sono raccolti nei sei volumi di Studi (Studien,
1844-1850) e nei due di Pietre variopinte (Bunte Steine, 1853).
Di questi ultimi fa parte la delicata storia natalizia Cristallo
di rocca (Bergkristall, 1845), probabilmente il suo testo più
famoso.
Con L'estate di san Martino (Der Nachsommer, 1857) Stifter si
ricollega alla tradizione tedesca del bildungsroman. In Witiko
(1865-1867) rievoca le origini della storia boema.
Estraneo alla dimensione delle grandi vicende collettive, Stifter
si diede all'osservazione minuziosa e realistica degli avvenimenti
più semplici e meno appariscenti della vita, nei quali
ricercò con profonda coscienza religiosa, gli autentici
valori dello spirito. La natura descritta da Stifter con un talento
forse senza uguali nella letteratura tedesca, è quella
della Selva Boema: è lo sfondo costante, pieno di simboliche
corrispondenze con i destini umani, delle sue narrazioni. Nella
natura, nella purezza delle cose e degli animi, Stifter trova
rifugio davanti all'incalzare mortalmente minaccioso della storia
e del destino. Nitidezza espressiva, obiettività serena,
classica misura dell'immaginazione ne fanno tra i maggiori rappresentanti
del realismo tedesco.
© Antenati - 1994-1997
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