Eduardo 
              Scarpetta 
            
             
             
               Eduardo Scarpetta 
               
               Nato a Napoli nel 1853 (morto nel 1925), esordì 
                giovanissimo come attore nel 1868, e entrò più tardi 
                nella compagnia di A. Petito. Divenuto capocomico nel 1879, conobbe 
                negli anni seguenti uno straordinario successo di pubblico, nono 
                stante alcune riserve della critica (borghese). Le sue numerose 
                commedie, ispirate alle 'pochades' francesi, sono ricche di si 
                tuazioni e spunti di irresistibile comicità. Tra i titoli 
                più no ti: Miseria e nobiltà (1888) considerata 
                il suo capolavoro, Un turco napolitano ('Nu turco napulitano, 
                1888), Una santarella ('Na santarella, 1889), Il figlio di Iorio 
                (1904) parodia della tragedia dannunziana che gli costò 
                un'azione giudiziaria. Il medico delle pazze (O miedeco d'e pazze, 
                1908) deriva l'idea da un lavoro meno fortunato di un certo Karl 
                Laufs. La trama è semplice: Ciccillo sperpera i soldi che 
                il ricchissimo zio Felice Scio sciammocca gli manda dal paese 
                per mantenerlo agli studi di medi cina e per l'allestimento di 
                un centro di cure psichiatriche. Al munifico parente, giunto all'improvviso 
                in città, il giovane mo stra, al posto della clinica, la 
                pensione dove risiede, popolata di curiosi personaggi e di artisti 
                falliti, gestita da una proprietaria ridanciana ma eternamente 
                preoccupata per la figlia zi tella. Il giovane dice allo zio che 
                quelli sono i matti da curare ma che naturalmente non bisogna 
                mai trattarli per tali. Il mecca nismo consente al commediografo 
                di costruire il tipico intreccio di equivoci, doppi sensi, vorticose 
                entrate e uscite dei perso naggi attraverso porte che si aprono 
                e si chiudono in continua zione, così come esigeva il vaudeville 
                scarpettiano. 
                 
                Creazione di Scarpetta è il personaggio di Don Felice Sciosciammocca, 
                che rimarrà nella tradizione del teatro popolare na poletano. 
                L'influenza di Scarpetta sulla produzione teatrale na poletana 
                fu molto grossa: questa produzione rese possibile nel XX secolo 
                che da questo ambiente si potesse sviluppare un autore come Eduardo 
                De-Filippo. 
               
              
               
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