Storia della letteratura europea - Torna in homepageJan Neruda


Jan Neruda


Nato a Praga nel 1834 (morto nel 1891), figlio di un tabac caio, passò l'infanzia nell'antico e pittoresco quartiere di pra ghese di Malá-Strana. Lavorò come redattore, critico letterario e teatrale per numerosi giornali e riviste: «Obrazy zivota», «Cas», «Hlas» «Národnílisty».
La fama di Jan Neruda come poeta è affidata a alcune raccolte: Fiori di cimitero (1857) ispirata alla misera condizione dei ceti più poveri e pervasa da un'acre ironia verso i privilegiati. Libri di versi (1867). Canti cosmici (1878) in cui esprime la sua fede nella ragione umana e nelle conquiste della scienza. Ballate e romanze (1883) in parte dedicate a temi leggendari della tradizione popolare. Semplici motivi (1883). Canti del Venerdì Santo (1896) in cui Neruda compone l'iniziale impulso di rivolta in un patriottismo mistico, dagli accenti corali.
Come prosatore, affrontò vari generi: dalla vivace e estrosa poligrafia del feuilleton giornalistico alla concisa argutezza dell'aneddoto e del bozzetto umoristico, al racconto: dopo Arabeschi (1864) e Gente varia (1871), pubblicò nel 1878 Racconti di Malá-Strana , galleria di personaggi e ambienti della vecchia Pra ga, tratteggiati con stile felicemente impressionistico.



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