Storia della letteratura europea - Torna in homepageNikolaj Nekrasov


Nikolaj Nekrasov


Nikolaj Alekseevic Nekrasov nacque a Nemirov [Ucraina] nel 1821 (morì a Pietroburgo nel 1878), esordì nel 1840 con una raccolta di poesie, Sogni e suoni , severamente recensita da Belinskij . Abbandonata l'università, intraprese con abilità e senso degli affari una serie di iniziative editoriali: gli almanacchi «Raccolta pietroburghese» (1846), «Primo aprile» (1846), e le riviste «Sovremennik» (Il Contemporaneo, 1847-1866) e «Annali patri» (1868-1878), che gli diedero l'agiatezza e alla Russia la possibilità di conoscere le opere dell'intellighenzia radicale e in particolare i rappresentanti della 'scuola naturale'. Nel 1854 scrisse Vlas , nel 1861 il poema Gli ambulanti comprendente la fa mosa Canzone del vagabondo nella quale Nekrasov mostra con grande vigore espressivo come il popolo non sia per lui soltanto una «letteraria dimensione sentimentale». Del 1863 è Gelo, naso rosso , in cui scostandosi per una volta dalla tradizione della can zone popolare, idealizza quasi mitologicamente la figura della contadina russa sullo sfondo grandioso di un'enorme foresta gela ta. L'ultima opera di Nekrasov è Chi è felice in Russia? (1866- 1877), il suo capolavoro. La storia dei sette contadini che viag giano attraverso tutta la Russia per scoprire le ragioni della propria infelicità, termina con accenti di gioiosa fiducia nel futuro. Il popolo russo riconobbe in Nekrasov il suo poeta e ne trasformò il funerale in una delle più commoventi dimostrazioni di popolo mai tributate a uno scrittore.



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