Storia della letteratura europea - Torna in homepageConrad Meyer


Conrad Meyer


Conrad Ferdinand Meyer nacque a Zürich nel 1825 da una famiglia del patriziato zurighese. Risentì dell'educazione rigorosamente calvinista impartitagli dalla madre. Terminò la sua vita irrequieta in una casa di cura per malati mentali, a Kilchberg [Zürich] nel 1898.
Meyer insieme a Keller e a Gotthelf, è considerato uno dei tre grandi esponenti del realismo svizzero. La sua produzione comprende numerose Ballate (Balladen, 1867) a sfondo storico, e Poesie (Gedichte, 1882-1892) di estrema plasticità, in cui Meyer tende a esprimersi in simboli oggettivi. Questo costante sforzo di trasposizione caratterizza anche i suoi racconti storici, genere in cui fu il massimo esponente nella tradizione letteraria post-romanticista. Si ricordano: Il santo (Der Heilige, 1879), Il paggio di Gustav Adolf (Gustav Adolfs Page, 1882), Le nozze del monaco (Die Hochzeit des Mönchs, 1884), La tentazione del marchese di Pescara (Die Versuchung des Pescara, 1887), Angela Borgia (1891). Notevoli anche il poema Gli ultimi giorni di Hutten (Huttens letzte Tage, 1871) e il romanzo Jürg Jenatsch (1876).
Attratto dai grandiosi avvenimenti del rinascimento italico e della riforma protestante, Meyer usò i temi storici per rappresentare la contraddittorietà degli aspetti del mondo. Nei suoi racconti agiscono uomini impetuosi e vitali, grandi nella loro tragica solitudine, travagliati da scelte etiche in un mondo amorale e violento.



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