Storia della letteratura europea - Torna in homepageCesare Lombroso


Cesare Lombroso


Cesare Lombroso (1835\1909), fu in Italia il maggior rappresentante del positivismo evoluzionistico, di derivazione darwinista; fece importanti studi (per quei tempi) di antropologia, sulla clinica delle malattie mentali, sulle razze umane, sulle applicazioni statistiche alle malattie sociali (come la pellagra), e perfino sulla grafologia, lo spiritismo, la parapsicologia, e sui rapporti tra politica e criminalità ("Il delitto politico" 1891, "L'antisemitismo e le scienze moderne" 1894, "Gli anarchici" 1894 ecc.). Attuava così alla fine del secolo atteggiamenti culturali che rimandano a Cattaneo e a Romagnosi. Si dichiarava socialista (nel 1892 nasce a Genova il partito dei lavoratori italiani, contro l'anarchismo fino ad allora diffuso), umanista e pragmatico. Sono tutte posizioni che saranno rinnegate dalla cultura filosofica italiana immediatamente successiva (si pensi all'anti-scientismo e idealismo di Croce e Gentile), ciò che peserà sulla valutazione che di questo studioso la cultura dell'inizio del XX secolo e successiva diede. Lombroso resta soprattutto famoso per la sua teoria fisiognomica: la determinazione del carattere degli individui dalle proprie caratteristiche fisiche (misure del cranio ecc.), una scienza capace di rivelare per il bene sociale tutte le predisposizioni a delinquere anticipate dalla 'natura'. La sua fisiognomica sarà poi emblematica delle strade sbagliate prese dallo scientismo positivista.



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