Storia della letteratura europea - Torna in homepageConte di Lautréamont


Conte di Lautréamont [Comte de Lautréamont]


Conte di Lautréamont fu lo pseudonimo di Isidore Ducasse. Nato a Montevideo [Uruguay] nel 1846 da genitori francesi, nel 1860 raggiunse la Francia dove continuò gli studi liceali, prima a Tarbes e poi a Pau. Dal 1867 fu a Paris (studiò forse ingegneria). Nel 1868 pubblicò anonimo il primo dei Canti di Maldoror (Chants de Maldoror), poema in prosa diviso in sei canti, che l'anno successivo (1869) completò con gli altri cinque in una nuova edizione a sue spese e firmate con lo pseudonimo. Nel 1870 fece uscire, firmati con il suo vero nome, due fascicoli di Poesie (Poésies) composte probabilmente durante e dopo la stesura dei "Canti". Lautréamont morì in circostanze misteriose, a Paris nel 1870.
Il suo pseudonimo deriva da un romanzo di Sue: l'autore si nascondeva dietro un personaggio inattendibile per definizione. Il titolo stesso della sua opera maggiore è un rebus: Maldoror = mal d'aurore (male d'aurora). Le poesie si presentano come la prefazione di un'opera che sarebbe stata formata, come scrive, dalle più belle pagine di Hugo, Musset, Byron, Baudelaire, «corrette nel senso della speranza»: un'opera che non è mai stata ritrovata.
Nell'insieme gli scritti di Lautréamont, e specialmente i "Canti", hanno qualcosa di inaccertabile. Essi si sovrappongono coscientemente a altri, così nel titolo come nelle fonti: il romanzo popolare e il romanzo nero inglese, da Walpole a Maturin. Il contenuto recepisce così tutto l'arsenale sadico di lame e sangue. Il linguaggio poetico moltiplica straordinariamente le immagini. L'amico Dazet che faceva da personaggio interlocutorio nella prima stesura dei "Canti" scompare nelle successive stesure, sostituito dalle figure del polipo, dell'orso marino ecc., metonimie del bestiario personale di Lautréamont. Gli animali (uccelli, belve, pesci) sono un riferimento costante nei "Canti", possibili sostituti di immagini umane. L'opera non è solo una trascrizione fluttuante di una esperienza onirica. Dietro le sue pagine è attiva una lucida volontà di strutturazione.
Nelle "Poesie" il tema della poesia viene ripreso sotto forma di aforismi. A completamento dei "Canti" è una nozione poetica fondata sul farsi stesso della scrittura. E' a queste importanti motivazioni teoriche, oltre che alla prodigiosa violenza della sua immaginazione, che si deve la riscoperta di Lautréamont fatta dai surrealisti: Max Ernst in pittura, Breton nella scrittura.



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