Alphonse
Daudet
Alphonse Daudet
Nato a Nîmes nel 1840, si trasferì a Paris. Visse
nel quartiere operaio di Marais. Fu poi segretario del ministro
Morny, uno dei personaggi politici di maggior rilievo del secondo
impero. Negli ultimi 15 anni di vita fu colpito da una malattia
nervosa. Morì a Paris nel 1897. Suo figlio Léon,
fu scrittore e politico (ma su posizioni diverse rispetto al padre).
Provenzale, evocò con nostalgica malinconia la terra natale
in opere come La piccola cosa (Le petit
chose, 1868) in cui racconta ora fedelmente ora romanzando, la
propria infanzia e fanciullezza. Lettere dal
mio mulino (Lettres de mon moulin, 1869) idealmente rivolte
ai parigini, per far loro conoscere e apprezzare il 'mezzogiorno'
francese. L'arlesiana (L'Arlésienne,
1872) dramma rusticano ambientato nella Camergue, che fu musicato
da Bizet.
Il pubblico di Paris gli diede il successo solo quando Daudet
mitigò la sua immagine di autore regionalista, pubblicando
una serie di romanzi d'ambiente che mettono in scena con realismo
poetico i protagonisti della vita moderna. Fromont
il giovane e Risler il vecchio (Fromont jeune et Risler
aîné, 1874) descrizione del mondo operaio da lui
conosciuto. Nababbo (Nabab, 1877) ispirato
alla figura del ministro Morny. Il successo raggiunto gli permise
il riconoscimento anche di opere precedenti, tra cui Le
avventure prodigiose di Tartarin de Tarascon (Les aventures
prodigieuses de Tartarin de Tarascon, 1872).
Protagonista è Tartarin, un simpatico mitomane, che decide
di partire per cacciare il leone in Africa. Armato di tutto punto,
approda in Algeria. Questa non è la terra selvaggia e piena
di fiere che credeva di trovare. La sua unica preda è un
vecchio leone cieco, esibito nelle piazze da un mendicante. Tuttavia,
la pelle, bucata da due pallottole e spedita a Tarascon, gli vale
ugualmente la gloria sognata. Quando infatti Tartarin torna in
patria, seguito da un cammello che gli si è affezionato,
è accolto come un eroe. A queste "avventure prodigiose"
Daudet diede seguito con Tartarin sul le Alpi
(Tartarin sur les Alpes, 1885) e Port
Tarascon (1890).
Tra le opere degli ultimi anni sono Sapho
(1884) che racconta la storia movimentata della relazione tra
un giovane e una matura cortigiana. Il tesoro
di Arlatan (Le trésor d'Arlatan, 1894) in cui è
rappresentato un 'mezzogiorno' fantastico, ben diverso da quello
del "Tartarin". La Doulou, grande opera
pubblicata postuma nel 1931, che raccoglie le pagine scritte da
Daudet nel corso della malattia nervosa.
Tutta l'opera di Daudet è caratterizzata dalla presenza
di un doppio registro: il realismo con cui descrive minuziosamente
am bienti e personaggi, considerato da Zola vero e proprio naturalismo;
e la delicata evocazione di figure immaginarie e irreali.
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