Nikolaj
Gavrilovic Cernysevskij
Nikolaj Gavrilovic Cernysevskij
Nato a Saratov nel 1828, nel 1855 pubblicò
"I rapporti estetici tra arte e realtà" in cui, combattendo
l'estetica idealista, affermava l'inferiorità dell'arte
nei confronti della realtà da essa rappresentata. Nello
stesso anno cominciò a pubblicare sulla rivista «Sovremennik»
(Il contemporaneo), di cui fu per anni col laboratore fisso, una
serie di articoli, "Studi sul tempo di Gogol'", che gettarono
le basi di una nuova critica letteraria di tendenza civile, basata
sul rifiuto delle tradizioni e sulla fede nella missione rinnovatrice
della nuova intellighenzia plebea. Divenuto capo dei primi nuclei
social-rivoluzionari, fu arrestato nel 1862. In prigione scrisse
i romanzi Che fare? (1863) che inaugurò il genere
dei romanzi radicali d'agitazione a sfondo utopistico. Seguirono
Prologo (1867), Riflessi sull'aurora boreale ecc. Nel 1864 fu
deportato in Siberia e poi confinato a Sara tov, dove rimase fino
alla morte avvenuta nel 1889.
© Antenati - 1994-1997
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