Carlo
Cattaneo
Carlo Cattaneo
Carlo Cattaneo nacque a Milano nel 1801 (morì a Castagnola
[Lugano] il 6 febbraio 1869). Discepolo di Romagnosi, ebbe idee
repubblicane e federaliste. Fu a capo del consiglio di guerra
durante le 'cinque giornate' di Milano (1848). Costretto all'esilio,
si ritirò in Svizzera, decise di astenersi dall'attività
politica e di dedicarsi all'azione educatrice progressista. Nel
1839 aveva fondato «Il Politecnico» , il più rilevante
periodico culturale del tempo: la prima serie fu pubblicata fino
al 1844, una seconda serie uscì nel 1859-1868, ma Cattaneo
la diresse solo fino al 1862. In essa diede rilievo a argomenti
di scienza e di tecnica, visti come strumenti dello sviluppo del
progresso e del rinnovamento sociale. Come saggista affrontò
vari argomenti, sempre connetten do conoscenza e impegno civile
e i diversi settori dell'operare umano. Temi centrali della sua
riflessione furono l'idea del progredire dell'incivilimento anche
attraverso la decadenza e il regresso, il rapporto stato-società
civile- individuo, l'opera del capitalismo e il ruolo della borghesia,
la funzione dell'intellettuale e la destinazione sociale del sapere.
Tra le sue opere, sempre scritte in una prosa concreta, precisa,
che riflette una concezione del sapere positivo, sperimentale,
antiretorico, ricordo: "Notizie naturali e civili sulla Lombardia"
(1844), "Dell'insurrezione di Milano del 1848 e della successiva
guerra" (1849), "Del pensiero come principio di pubblica ricchezza"
(1859), "Psicologia delle menti associate" (1859-1863), "Memorie
d'economia politica" (1860).
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