Luigi
Capuana
Luigi Capuana
Nato a Mineo [Catania] nel 1839, Luigi Capuana fu giornalista,
critico teatrale e letterario. Fu eletto per due volte sindaco
di Mineo, ma visse anche a Firenze, Milano, Roma. Tornò
poi in Sici lia, dove insegnò lessicografia e stilistica
all'Università di Catania. Morì a Catania nel 1915.
Del 1877 è il suo primo libro di narrativa, il romanticista
Profili di donne . Due anni dopo, Giacinta (1879), romanzo tipica
mente naturalistico, poi rielaborato anche per il teatro. Tra
le sue opere sono da ricordare anche alcune fiabe, raccolte in
C'era una volta (1882), il romanzo Profumo (1891), i volumi di
racconti Le appassionate (1893) e Le paesane (1894). Ha lasciato
cronache drammatiche ("Il teatro italiano contemporaneo" 1872),
e saggi di critica letteraria ("Studi sulla letteratura contemporanea"
1880-1882, "Ismi contemporanei" 1898). Di minore rilievo la sua
produzione teatrale, comprendente oltre all'adattamento di Gia
cinta , numerosi testi in dialetto raccolti nei cinque volumi
del Teatro dialettale siciliano (1911-1921).
Seguace dei naturalisti francesi, e soprattutto di Zola, Capuana
fu aperto anche agli influssi di uno psicologismo alla Bourget.
Affermò la necessità di dar vita a un romanzo nuovo,
concepito come Ğdocumento umanoğ. Ritrasse il mondo contadino
e la realtà regionale, approfondendo lo studio psicologico
dei per sonaggi e quello dei sentimenti, che si sforzò
di descrivere con metodo impersonale, cioè senza Ğrelazione
col pensiero individua le dell'autoreğ. Le ambivalenze di questo
programma, più vagheg giato che realizzato, appaiono nel
suo romanzo più noto, Il marchese di Roccaverdina
(1901) dove cercò di far convivere gli interessi realistici
con la tendenza alla ricerca psicologica sot tile e un po' morbosa,
e il gusto per il soprannaturale e il fa voloso di impronta scapigliata.
© Antenati - 1994-1997
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