Henri
Frédéric Amiel
Henri Frédéric Amiel
Nato nel 1821 a Ginevra (morì a Ginevra nel 1881 di
asfissia), professore di estetica e poi di filosofia presso l'Accademia
di Ginevra, studioso di Rousseau, va ricordato soprattutto come
autore di un Diario (Journal) di oltre 17 mila pagine, in cui
scava con parossismo i propri moti psicologici. Scrisse anche
poesie di stampo romanticista (Grani di miglio, Grains de mil,
1854) e saggi (sulla letteratura della Svizzera romanza, su Rousseau,
su autori contemporanei ecc.), un volume sui principi generali
della pedagogia ecc. Il suo "Diario" fu pubblicato sparso postumo:
nel 1884 con il titolo di Frammenti di un diario intimo (Fragments
d'un journal intime), poi una edizione ampliata nel 1922, e nel
1927 un nuovo volume di confessioni con il titolo Philine. Il
gusto analitico di Amiel, con la sua inesausta indagine dei propri
moti psicologici, delle proprie debolezze, dei 'sogni' di uomo
negato alla vita pratica, incapace di soffrire le imperfezioni
del reale, corrispondono a un gusta decadentista: non a caso la
pubblicazione del "Diario" soprattutto negli anni '20.
[1997]
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