Geoffrey 
              Chaucer: opere minori 
            
             
             
               
                
                   Geoffrey Chaucer: opere minori 
                
                Di Chaucer rimangono numerose opere, oltre 
                ai fondamentali "Racconti di Canterbury".  Il libro della duchessa 
                (The boke of the duchesse, 1369) è un poema in distici 
                di ottonari, modellati secondo i canoni francesizzanti della visione 
                allegorica. La prima edizione di questo poema risale al 1532. 
                I convenzionali motivi della corte d'amore, lo scenario stilizzato, 
                il tono troppo scopertamente encomiastico, sono riscattati in 
                parte dalla vivacità. 
                 
                 La casa di Fama (The house of Fame, 
                1378), la cui prima edizione risale al 1486, è un poema 
                incompiuto in ottosillabi rimati a coppie e diviso in tre libri. 
                L'impianto è allegorico, il contenuto è di ispirazione 
                alighierianail metro e il tono sono francesi; altre reminiscenze, 
                soprattutto Virgilius e il commento di Macrobius al "Sogno di 
                Scipio", affiorano in diverse parti. Ma il verso ha un andamento 
                flessibile e sicuro, la vivacità dialogica anticipa quella 
                delle opere maggiori. 
                 
                 Il parlamento di uccelli (The parlement 
                of foules, c.1382), la cui prima edizione risale al 1478, è 
                un poema in stanze di sette decasillabi (le cosiddette "strofe 
                reali") sullo schema tradizionale del sogno allegorico e della 
                "demande d'amour". Qui Chaucer mostra una completa padronanza 
                dei mezzi espressivi. Il linguaggio duttile e vario mostra una 
                netta propensione per la commedia. Notevoli gli influssi di Alighieri 
                e di Boccaccio. 
                 
                 Troylus e Criseyde (Troylus and Criseyde, 
                1383-5) è un poema, anch'esso in "strofe reali". Diviso 
                in cinque libri, la sua fonte principale è il "Filostrato" 
                di Boccaccio, ma vi sono anche echi provenienti da Alighieri, 
                Petrarca, Ovidius. Viene considerato il primo vero romanzo scritto 
                in lingua inglese. La prima edizione risale al 1482. Acuta è 
                la penetrazione psicologica soprattutto per quanto riguarda il 
                personaggio di Criseyde, resa più umana e vivace della 
                Criseida boccacciana, mentre Troylus è ancora il prototipo 
                del cavaliere di corte. 
                 
                 La leggenda delle buone donne (The 
                legende of good women, c.1386) o delle "donne esemplari" è 
                un poema incompiuto. E' strutturato secondo la tradizione della 
                visione amorosa. E' una raccolta piuttosto noiosa, in cui forte 
                è l'imitazione francese. Solo il Prologo per vivacità 
                descrittiva e per il sapiente uso delle immagini e del metro riesce 
                a interessare. Il Prologo ci è giunto in due diverse redazioni, 
                ed è importante anche perché contiene l'elenco delle 
                opere di Chaucer andate perdute, come le poesie liriche, "balades", 
                "roundels", "virelays". La prima edizione di questo poema risale 
                al 1532.  
               
              Contesto: Geoffrey Chaucer  
              
                [1996]
              
              
             
            
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