Caterina
da Siena
Caterina da Siena
Caterina da Siena nacque a Siena nel 1347 (morì
a Roma nel 1380). 24esima figlia di Jacopo Benincasa, suora terziaria
domenicana nonostante l'opposizione della madre Lapa, fu attiva
nell'opera assistenziale (il gruppo delle "mantellate" o "sorelle
della Penitenza" si riuniva ogni mattina in San Domenico per aiutare
i poveri). Intervenne con energia anche in alcune questioni politiche
del tempo: per il ritorno dei papi a Roma, per la riforma della
chiesa cattolica.
Famose le 381 Lettere, indirizzate tra il 1370 e il 1380
a chierici e laici, re e papi, a potenti ma anche a persone di
umile condizioni. La rivelano donna dotata di impetuosa volontà
di persuasione, linguaggio energico e appassionato ricco di immagini
bibliche ma anche di spontanee espressioni del dialetto senese.
Caterina, che era analfabeta e dettava le sue missive, non è
una mistica ma una religiosa realistica e armata di una fede incrollabile
(che la fa esprimere in un linguaggio passionale da folle: "entra
nelle piaghe di Gesù crocefisso, dov'è perfetta
e vera sicurezza", "annegati nel sangue di Gesù crocefisso.
lavati nel sangue del Signore. Saziati, inebriati e rivestiti
di Sangue" detta in due sue lettere).
Più letterario è il Dialogo della divina provvidenza,
dettato ai discepoli nel 1378 e rimastoci in varie redazioni e
sotto vari titoli
Produzione religiosa nel XIV secolo
[1998]
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