Il
"Romanzo di Barlaam e Iosafat"
Il "Romanzo di Barlaam e Iosafat"
Il Romanzo di Barlaam e Iosafat, è un adattamento
greco di una leggenda popolare, risalente forse alla prima metà
dell'VIII secolo. Questo romanzo edificante si diffuse in europa
a partire dal X secolo. E' la storia di un giovane prì
ncipe indiano, Iosafat, trattenuto dal padre, il re Abenner, in
un luogo isolato e di delizie affinché non si converta
al cristianesimo. L'incontro di Iosafat con tre successive testimonianze
della malattia, della vecchiaia e della morte, e poi la guida
dell'eremita Barlaam, gli rivelano il senso della vita e la verità
del cristianesimo. Fattosi asceta, Iosafat converte il padre e
dopo la morte è venerato come santo. Il romanzo, come è
stato scoperto da E. Laboulaye nel 1859, risulta essere la trasposizione
in senso cristiano della leggenda di Buddha: il termine "bodhisattva"
delle versioni del romanzo è divenuto Budasaf, Iosafat,
Giosafat. Fu scritto secondo alcuni in pahlavico, con intenti
edificanti, da un cristiano della Battriana intorno al VI secolo;
da lì , mediato da traduzioni georgiane e siriache, giunse
sul monte Athos dove fu tradotto in greco. Dal testo greco derivano
sicuramente le versioni latine che ispirarono le numerosi versioni
in prosa e versi delle lingue regionali europee (da quella inclusa
da Iacopo da Varazze nella "Leggenda aurea", fino alla
sacra rappresentazione di Bernardo Pulci, e al "Barlán
y Josafá " di Lope de Vega), nel mondo islamico e
giudaico, e in alcuni ambienti manichei.
L'europa tra il Settimo e il Decimo secolo
[1998]
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