Veglia
di Venere
Veglia di Venere
La Veglia di Venere (Pervigilum Veneris)
è un carmen in latino, 93 tetrametri trocaici catalettici
articolati in strofe di varia ampiezza dal ritornello che apre
e chiude il componimento. Il testo è anonimo, si è
pensato a varie attribuzioni; anche la datazione è difficile.
L'opera, scritta non prima del II secolo, alcuni la collocano
al III o al V secolo. Venere vi è gioiosamente esaltata
come "amorum copulatrix" e principio vivificatore della natura.
Si ritiene che sia stata composta per un coro e destinata a una
veglia notturna in preparazione alla festa di Venere che si celebrava
a Ibla [oggi: Paternò] ai piedi dell'Etna a ogni ritorno
della primavera. A indicare la destinazione popolare del componimento
(a prescindere del problema se il suo autore sa stato o meno uno
colto) è il metro impiegato, l'articolazione strofica del
carmen, l'uso del ritornello, la ricorrenza dei volgarismi.
Contesto storico: Secondo secolo
[1996]
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