Storia della letteratura europea - Torna in homepageQuintus Septimius Florens Tertullianus


Quintus Septimius Florens Tertullianus


Quintus Septimius Florens Tertullianus nacque a Carthago nel c.160, di origine pagana, ebbe un'educazione retorica filosofica e giuridica comprendente anche una buona conoscenza del greco. Convertitosi al cristianesimo forse durante un soggiorno a Roma, si gettò con impeto nella difesa della sua nuova fede. Le sue due prime opere databili al 197 furono Ai popoli (Ad nationes) e Apologetica (Apologeticum), in cui ribatte le accuse rivolte ai cristiani ritorcendole spesso contro i pagani, esalta la nuova religione, dimostra l'illegalità delle persecuzioni governative. Tertullianus ha doti di eloquenza vigorosa e travolgente, dialettica aspra e aggressiva, pungente sarcasmo, passione sinceramente sofferta. Con lo stesso ardore condusse la battaglia contro le eresie. Questa battaglia, portandolo ad affrontare i maggiori problemi dottrinali, lo consacrò come iniziatore della teologia latina occidentale. Nella Prescrizione degli eretici (De praescriptione haereticorum, c.200) dimostra con abile espediente giuridico come illeggittimo l'uso che gli eretici facevano della Sacra Scrittura. Opera vasta e impegnativa è Contro Marcio (Adversus Marcionem, 207-212) in cinque libri, in cui confuta la contrapposizione che Marcio faceva tra il dio della Bibbia e quello neotestamentario. Contro Praxea (Adversus Praxean, c.213) è contro l'eresia patripassiana, il primo notevole contributo occidentale all'ortodossia trinitaria che sarà poi anche dei cattolici. Accanito fu contro lo gnosticismo: si veda in particolare l'opuscolo derisorio Contro i valentiniani (Adversus Valentinianos). Nell'intellettualismo dello gnosticismo vedeva la minaccia più grave all'essenza stessa del cristianesimo; allo gnosticismo contrapponeva il realismo, che resterà tipico della tradizione occidentale. Tra le sue opere maggiori è L'anima (De anima, 210-213) sulla natura, l'origine, lo sviluppo e il destino dell'anima dopo la morte. Sensibile ai problemi d'ordine morale e disciplinario ("Gli spettacoli" De spectaculis, c.200; "Idolatria" De idolatria, c.211 ecc.), di un rigorismo anche misogino ("Culto delle donne" De cultu feminarum; "Vergini che si debbono velare" De virginibus velandis, c.207 ecc.). Il suo rigorismo lo fece aderire nel 213 all'eresia montanista, che affermava imminente il regno millenario di Cristo, negava l'autorità della chiesa, praticava una disciplina molto dura. Scrisse così Digiuno contro gli psichici (De ieiunio adversus psychicos) in cui contrappone gli spiritualisti "pneumatici" seguaci dello Spirito (Pneuma) agli "psychici" immiseriti nella vita vegetativa; mentre nel Pudicizia (De pudicitia) contesta la competenza della chiesa nei confronti della remissione dei peccati.
Il maggior contributo di Tertullianus è però dato alla lingua latina cristiana. Non solo suggerì soluzioni geniali a specifici problemi terminologici della nascente teologia latina (come i termini "persona" e "trinitas") ma seppe creare una forma espressiva di grande valore letterario, adeguata alla rivoluzionaria novità del messaggio cristiano. Per le sue doti, viene considerato il vero creatore del latino ecclesiastico, scrittore che segna una svolta nella storia della letteratura di lingua latina.
Con Tertullianus entra con impeto nella storia del cristianesimo l'Africa occidentale romana, che darà un contributo rilevante alla nuova religione. Con lui, dal punto di vista teologico-cristiano, si fece iniziare poi la teologia latino-occidentale, differenziatasi dal grande filone della teologia greco-orientale.
Contesto storico


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