 Il
cinema dell'impegno negli anni '70
Il cinema dell'impegno negli anni '70
La critica sociale ha i suoi spazi anche nel cinema. Nella divisione
nei due blocchi, le cose migliori provengono all'est dal cinema
del dissenso, e a ovest dal cinema impegnato, di denuncia non solo
del sistema di potere fondamentalmente antidemocratico del capitalismo
occidentale, ma anche dello sfruttamento e della lotta tra potere
e sudditi. Mentre il potere, all'est come all'ovest, vorrebbe la
censura, che i sudditi non si occupino della loro realtà,
l'opposizione riesce a realizzare tra le cose migliori nella storia
del cinema, sfidando le cadute nella retorica e nell'oleografico.
Tra i migliori registi un posto occupa Costa
Gavras, che dovette lasciare il suo paese, la Grecia, in seguito
al colpo di stato militare "dei colonnelli".
Negli anni '70 in Italia si ricordano alcuni films molto politicizzati,
di denuncia politica oltre che sociale: Le mani sulla città
, Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto
regia di Elio Petri entrambi interpretati da un indimenticabile
Gian Maria Volonté che ha avuto da questo punto di vista
una ineccepibile carriera di attore impegnato, e nel 1978 un film-documentario
come Forza Italia che ebbe una distribuzione nelle sale
italiane di dieci giorni per essere immediatamente ritirato: solo
nel 1993 il film fu di nuovo proiettato, alla televisione. "Forza
Italia" è un montaggio (a cura tra l'altro di Stefano Agosti
e di altri) di documenti d'archivio, provenienti da tv e cinegiornali
che mostrano una classe politica, quella DC e cattolica, in maniera
grottesca e caricaturale, con un sonoro posticcio che sottolinea
e dilata effetti e significati. Sono film che documentano un regime
ma anche la voglia di libertà e di democrazia di una società
italiana repressa e imbavagliata.
Tra impegno sociale e politico e umorismo è
Nanni Moretti .
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