Alberto
Sordi
Nato
a Roma (nel quartiere Trastevere) il 15 giugno 1920 (morto a Roma
il 25 febbraio 2003). Figlio di un direttore d'orchestra, Sordi
affrontò sin dal 1936 diversi campi dello spettacolo: fantasista,
comparsa in alcuni film, imitatore da avanspettacolo, boy di rivista,
doppiatore (aveva vinto il concorso della MGM come doppiatore
di Oliver Hardy). Nel 1942 diventò il protagonista de I tre aquilotti,
di Mario Mattoli, a fianco di Leonardo Cortese. Affermatosi definitivamente
nel mondo del teatro leggero, continuò a mantenere i rapporti
con il cinema.
Nel 1947 esordì alla radio, dove in soli tre anni si impose all'interesse
entusiastico degli ascoltatori; i personaggi-guida delle sue trasmissioni
(dal Signor Dice a Mario Pio, dal Compagnuccio della parrocchietta
al Conte Claro), delinearono il primo abbozzo di quello che rimarrà
per anni un marchio di fabbrica: un giovanotto petulante, catastrofico,
ingenuo nella sostanza, ma involontariamente maligno nella forma,
che da un lato recupera i toni lunari di un certo giornalismo
umoristico, e dall'altro esercita un'acutissima capacità di percezione
deformante sulla realtà romanesco-italiota che lo circonda.
Il suo primo film da vero protagonista fu diretto da Roberto
Savarese con il titolo Mamma mia, che impressione!,
e fu accolto freddamente (alla sua uscita, nel 1951) dalla critica
e dal pubblico. Nello stesso anno, però, Fellini -che lo conosceva
da tempo e ne aveva intuito le straordinarie potenzialità-, lo
scelse per la parte del gaglioffo divo di fotoromanzi de Lo
sceicco bianco. Nel 1953 uscirono altri due film destinati
a esercitare un influsso importantissimo nella carriera dell'attore:
I vitelloni di Fellini, e Un giorno in
pretura di Steno, il cui personaggio Moriconi Fernando, detto
l"americano", segnò una svolta decisiva nel cinema italiano di
costume.
A metà del decennio, Sordi divenne un mattatore del box-office
e la critica iniziò a occuparsi della dimensione insieme tragica
e ridicola della sua maschera. Dal 1954, inoltre, Rodolfo Sonego
divenne suo sceneggiatore di fiducia: un sodalizio di incredibile
affiatamento, che continuerà a funzionare negli oltre 100 film
segnati dalla presenza di Albertone (com'era soprannominato):
da La Grande guerra (1959) a Tutti a casa (1960), da Il vigile
(1960) a Una vita difficile (1961), da Mafioso (1962) a I complessi
(1965), da Detenuto in attesa di giudizio (1971) a Lo scopone
scientifico (1972).
Nel 1966 licenziò il suo primo film da regista, l'ottimo Fumo
di Londra, in cui riusciva a limare l'esuberanza del proprio personaggio
e a "circoscriverla" in un alone di inedito struggimento esistenzial-generazionale.
Negli altri film successivamente -e abbastanza regolarmente- diretti,
non è invece riuscito a rinnovare il macchiettismo del clichè
e ad andare al di là di un umorismo di routine, dai Nuovi mostri
(1977) in poi.
Negli anni Cinquanta interpreta L'arte di arrangiarsi (1955)
di Luigi Zampa, Un eroe dei nostri tempi (1955) di Mario Monicelli,
Lo scapolo d'oro (1956) di Antonio Pietrangeli, con cui riceve
il suo primo Nastro d'Argento come miglior interprete protagonista,
Ladro lui, ladra lei (1958) ancora diretto da Luigi Zampa e soprattutto
La grande guerra (1959) di Mario Monicelli e Il vigile (1960),
sempre di Luigi Zampa, dove, nei panni dello spiantato Otello,
crea uno dei suoi personaggi più divertenti.
Dopo aver ricevuto nel 1958 la prestigiosa carica di comandante
della Repubblica Italiana, nel 1965 Alberto Sordi esordisce dietro
la macchina da presa con Fumo di Londra, poi, nel 1968, ottiene
un successo straordinario con Il medico della mutua di Luigi Zampa
e anche con Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l'amico misteriosamente
scomparso in Africa?, diretto da Ettore Scola.
E poi ancora Bello, onesto, emigrato Australia sposerebbe compaesana
illibata (1971), Lo scopone scientifico (1972), Polvere di stelle
(1973), Un borghese piccolo piccolo, con un Sordi mattatore che
conferma di saper utilizzare abilmente anche il registro drammatico
e di poter mescolare con sapienza il comico al grottesco, e poi
Il marchese del Grillo (1980).
In coppia con Monica Vitti, sua partner perfetta, nel celebre
Io so che tu sai che io so (1982) e poi insieme a Carlo Verdone
in In viaggio con papà (1982) e Troppo forte (1986), Alberto
Sordi riceve negli anni Ottanta molti riconoscimenti internazionali,
che culminano al Carnegie Hall Cinema di New York dove, nel novembre
del 1985, si svolge la rassegna 'Alberto Sordi - Maestro of Italian
Comedy'. Ma la lista dei premi prestigiosi è ancora lunga:
tre Nastri d'Argento, sette David di Donatello, due Grolle d'Oro,
un Golden Globe, un Orso d'Oro a Berlino e un Leone d'Oro a Venezia
per celebrare la sua carriera.
Tra le cose migliori del suo ultimo periodo: Storia di un italiano,
realizzato da Sordi per la RAI a partire dal 1980, collage di
sequenze tratte dai film da lui interpretati, che ricostituisce
un'ideale storia dei valori e dei costumi dell'italiano medio
dall'inizio del Novecento ad oggi.
Altri film: -1954 Il seduttore. -1956 Mi permette babbo! -1957
Il conte Max. -1959 I magliari; Brevi amori a Palma di Maiorca.
-1960 Gastone. -1961 Il giudizio universale. -1968 Il medico della
mutua. -1969 Nell'anno del Signore. -1973 Polvere di stelle. -1977
Un borghese piccolo piccolo. -1978 Dove vai in vacanza? -1981
Il marnchese del Grillo. -1984 Il tassinaro; Tutti dentro. -1986
Troppo forte.
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